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Le sabbie

Questa sezione un po' particolare di TeleParcoNord che ospita immagini di sabbie (la cosa è per la verità un po' strana in quanto al Parco Nord non ci sono sabbie!) si arricchisce di un interessante e per certi versi completo lavoro sulle sabbie realizzato da un "amico" del Parco, il signor Marino Bignami. Vi invitiamo a visitarlo! Non dimentichiamo inoltre che il poliedrico Marino ha precedentemente realizzato un lavoro sui funghi del Parco Nord...

SABBIA - SABBIA- SABBIA - SABBIA - SABBIA - SABBIA - SABBIA

DEGRADAZIONE .ED .EROSIONE .DELLE .ROCCE

Gli eventi meteorologici del passato hanno prodotto il modellamento dei rilievi rocciosi presenti sulle terre emerse causandone la degradazione e l'erosione.
Il fenomeno si è sviluppato con l'azione degli agenti atmosferici che: con l'insolazione ha surriscaldato le rocce, il ghiaccio le ha frantumate, le acque correnti e forze eoliche ne hanno trasportato i frammenti. Questi eventi sono stati potenziati dall'azione corrosiva dall'anidride carbonica presente nell'atmosfera, perciò sono stati molteplici i fattori che hanno cooperato (e lo fanno tutt'ora) alla trasformazione della superficie terrestre provocandone l'alterazione, l'erosione, il trasporto, la selezione e la rideposizione.

Queste forze che dipendono dall'energia che la terra riceve dal sole sotto forma di radiazioni, in tempi geologici hanno fatto subire alle terre emerse fenomeni veramente grandiosi che hanno spianato intere catene montuose - altre comunque ne stanno sorgendo lentamente, anch'esse contemporaneamente sottoposte ad erosione.
Il prodotto di tale degradazione sono frammenti misti di rocce che possono essere della dimensione di grossi ciottoli, oppure dei frammenti millimetrici o essere piccolissimi come l'argilla, tutti inizialmente dispersi caoticamente sulle terre emerse a formare terreni franati, morene glaciali, terreni alluvionali.

Questi terreni a volte sono coperti dalla vegetazione - la coltre di humus che, per l'apporto di anidride carbonica emessa delle radici vegetali e dei piccoli animali che vi abitano, acidifica i suoli e partecipa a sua volta alla degradazione riducendo ulteriormente le dimensioni dei frammenti.

Le piogge, lo scorrere delle acque dei fiumi e del mare e altri processi meteorologici asportano i frammenti e li accumulano in posti ristretti ad opera del vento e del moto vorticoso dell'acqua. Perciò sono i fenomeni fisici che li hanno selezionati e riuniti per composizione, dimensione e peso specifico dei granelli. Questo materiale è la sabbia.

SABBIA

Che cosa è la sabbia? Per sabbia si intende una roccia incoerente formata da materiale minerale ridotto in frammenti rocciosi mono o poliminerali di dimensione fra i 0,02 e i 2,0 millimetri di diametro, i cui granelli conservano ancora la loro individualità.
La sabbia può essere più o meno fine ma deve essere compresa fra i questi due limiti ed è considerata fine se è compresa fra i 0,02-0,2 millimetri.
L'appartenenza alle categoria delle sabbie fini, medie o grosse è determinato dalla percentuale granulometrica della misura prevalente della sua composizione, che deve essere superiore al 50%.
Le particelle più piccole di 20 micron sono denominate argilla o limo; il materiale di dimensioni maggiori di 2 millimetri è definito ghiaia.

In questo lavoro per motivi di risoluzione fotografica ci occuperemo della sabbia selezionata dagli eventi naturali che passa attraverso le maglie di un setaccio di 2 millimetri di lato e le cui particelle più piccole superano i 0,2 millimetri (se non diversamente specificato).

Selezione di sabbie di vario colore e composizione
PROVENIENZA DELLA SABBIA

La sabbia delle spiagge del mare, dei laghi e dei fiumi continentali o delle grandi isole è la riunione di granelli fisicamente duri e compatti resistenti all'abrasione (formati spesso quasi totalmente di quarzo o quarzite) che, come già accennato, sono stati selezionati nelle dimensioni per motivi squisitamente fisici di idrodinamica, aerodinamica e peso specifico. La ghiaia e i ciottoli per le loro dimensioni sono scarsamente mobili e non si spostano dalla terra ferma.

Il trasporto e la concentrazione per mezzo dell'acqua e dell'aria sono provocati dalle ridotte dimensioni dei granelli che possono "galleggiare" sui fluidi in movimento e depositarsi al cessare del movimento che fa mancare il sostentamento.
I granelli concentrati in punti ristretti nei fiumi vengono rimobilizzati dalle piene successive, avendo come ultima meta lo sbocco dei fiumi al mare. Dai delta fluviali i granelli sono poi distribuiti e concentrati lungo le coste dai movimenti delle onde e dalle correnti marine (sulle spiagge subiscono un'abrasione ed un arrotondamento proporzionato alle loro dimensioni causato dal continuo movimento della risacca).

Torrente
Torrente
Spiaggia
Spiaggia
Le immagini mostrano una successiva abrasione dei granelli finchè rimane il solo quarzo arrotondato perchè è il più resistente

Questa distribuzione sulle coste non è possibile con le particelle più piccole (nel loro insieme definiti limo e argilla), infatti per le loro ridottissime dimensioni sono trasportate molto lontano dalle acque fluviali prima e dal lento movimento delle acque marine poi, arrivando a depositarsi al largo in alto mare.

trasporto fluviale fino al mare
trasporto eolico dai deserti fino...
.........ai gradini di casa

Nelle zone aride delle coste e nei deserti il vento è l'agente mobilizzatore delle parti fini e finissime presenti e create continuamente dagli urti reciproci fra i granelli più grossi provocati dall'aria (tale fenomeno è definito saltazione; vedi sopra il fenomeno in controluce).

Le masse d'aria in movimento che provocano il fenomeno possono salire anche ad alta quota, spostando le finissime particelle sospese anche da un continente all'altro (vedi sopra la sabbia del Sahara che è arrivata fino a noi).

Le sabbie delle piccole isole sono spesso di natura diversa, poichè mancano i fiumi trasportatori di detriti; frequentemente sono organogene, cioè formate da materiale di origine animale (conchiglie e coralli) oppure di origine vulcanica.
Le sabbie organogene sono calcaree (carbonato di calcio nelle due forme di calcite e aragonite) prodotte dagli animali pelagici ed evidentemente provenienti dalle immediate vicinanze della riva.
Sono state movimentate e arrotondate dal mare, ma ridotte in piccoli frammenti per la massima parte dagli animali che si nutrono di coralli (animali disgregatori delle barriere coralline - al fine di nutrirsi dei piccoli polipi - sono per esempio le stelle marine e i pesci pappagallo) e dai gusci spezzati, residuo degli organismi marini che popolavano i fondali adiacenti.

Quelle di origine vulcanica sono solitamente vetrose, qualche volta cristalline o policristalline.

Sabbie di diverso colore e formazione
organogena
quarzosa
poliminerale
vulcanica

Altra particolarità delle sabbie è che nella loro lunga storia possono essere state sepolte, compattate e saldate fra di loro a formare le arenarie.
Queste rocce sono formate da granelli di sabbia che conservano la loro individalità compattate con apporto di soluzioni minerali di varia composizione. Le arenarie, se provenienti da sabbie minerali dure e resistenti all'abrasione come quelle di quarzo, possono essere state coinvolte in più processi disgregativi e riciclate da molteplici fenomeni geologici di disgregazione, trasporto, selezione e levigazione.

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