Frassino Maggiore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mitologia

nome latino Fraxinus excelsior
famiglia Oleacee
chioma Allungata globosa
tronco

eretto, a cupola, con i rami opposti, largamente spaziati.

corteccia grigia, liscia o con solchi sottili.
foglie composte, imparipennate di 20-30 cm. con 7-15 foglioline ovali o ellittico-lanceolate, sessili, dentate, larghe 2-3 cm.. Inserzione opposta.
fiori

poco appariscenti. Ermafroditi o unisessuali. Fiori maschili formati da 2 stami con antere porpoline, riuniti in fascetti, sbocciano sui rami dell'anno precedente.

frutti samare lanceolate di 4 cm..
Glossario

Il frassino è un albero che cresce spontaneamente in Europa, è più sporadico nelle faggete, fino a 1700 metri. E' un albero che soffre la siccità. Il legno che fornisce è molto elastico e di ottima qualità, infatti viene usato (fra le altre cose) anche per i remi e gli alberi delle imbarcazioni, per le racchette da tennis, i bastoni per l'hockey e per la produzione di sci.
Il nome Frassino può essere ricollegato al latino "frangere", da cui deriva "fragor", inteso come fracasso, cioè il rumore che produce la folgore che si schianta sull'albero (dalla stessa radice deriva anche "fractura", o rottura).
Nella mitologia della Grecia antica, quest'albero era dedicato a Poseidone, Dio che aveva il potere di spaccare la terra durante i sismi. Inoltre si riteneva che il Frassino fosse in grado di attirare il fuoco celeste, fenomeno che era poi seguito dalle pioggie. Queste peculiarità gli avevano valso il potere di collegare Cielo e Terra anche presso il popolo dei Germani per i quali il Frassino era L"Albero Cosmico" (o "Yggdrasil"), poichè le sue radici affondavano negli abissi sotterranei e i suoi rami arrivavano al cielo. In lui, l'acqua assorbita dalla terra diveniva linfa e le sue foglie, i suoi fiori, i suoi frutti nascevano dai raggi del sole. La sua chioma allungandosi fra le nubi, aveva il potere di far cadere la pioggia sulla terra e per la vicinanza con il sole il Frassino poteva portare il fuoco agli uomini. Fra le sue fronde trovavano rifugio molti animali e fu scelto come dimora persino dagli Dei. Tale era il suo potere che si pensava avesse proprietà medicamentose oltre che mistiche: secondo Plinio infatti, con le sue foglie si produceva un antidoto al veleno delle serpi.