Dalle Scuole del Parco Nord, dove avevamo appuntamento,
ci spostiamo verso il bosco antistante alla cascina, nella zona dei
Grandi Alberi in Terra.
Una volta giunti sul posto i ragazzi illustrano il progetto pensato
in classe: un grande albero animato.
I rami ed il tronco saranno realizzati dagli stessi
ragazzi, sdraiati a due a due, le foglie saranno invece delle bandiere
disegnate dei diversi stati europei.
E' preveisto anche un sonoro, cioè i versi di diversi uccelli
che abitano i nostri alberi ed il rumore delle foglie e dei rami smossi
dal vento.
E' l'albero delle popolazioni.
Scegliamo allora un posto idoneo, ovvvero un prato
asciutto, al sole, dove incominciamo a disporci nel tronco e nei rami.
Spuntano le foglie ed a un certo punto ecco che
l'albero si anima, ondeggia al vento e si popola di uccelli.
L'effetto ottenuto è molto bello, mette allegria e serenità.
Realizzare un albero di questo tipo in realtà
non richiede tutta la mattina cui è destinata l'attività,
proseguiamo quindi con un esplorazione di due punti caratteristici del
Parco: lo stagno vecchio e quello nuovo.
Il nostro lavoro consisterà nel cercare di
capire come nasce ed evolve un ambiente acquatico di questo tipo, proprio
giocando sulle differenze che riscontreremo tra il confronto tra i due
ambienti considerati.
Nel caso dello stagno vecchio questo è completamente
circondato da vegetazione. Troviamo piccoli di germano reale, gallinelle
d'acqua, due libellule che si accoppiano; impariamo a riconoscere essenze
tipiche delle nostre zone come noccioli, ontani, giunchi, menta acquatica,
il sambuco e la rosa canina - sulle rive la cannuccia di palude crea
in alcuni punti una barriera molto fitta.
Ci sono molte ninfee, pesci, gallinelle d'acqua ed anche diverse tartarughe
un po' addormentate. Non ci sono alghe, pochi insetti e l'acqua sembra
abbastanza limpida.
Superiamo la montagnetta di corsa e ci dirigiamo
allo stagno nuovo, dove l'immagine che ci si presenta è completamente
diversa.
Molta più luce raggiunge lo specchio d'acqua, non ci sono ninfee
ma una grande quantità di alghe.
Ci sono molti più insetti: troviamo rondini che cacciano a pelo
d'acqua, non troviamo tartarughe ma moltissimi girini di rospo smeraldino.
Definiamo uno stagno come un piccolo laghetto senza
ingresso ed uscita di acqua dovuta a torrenti o fiumi, con l'acqua tendenzialmente
ferma.
Ragioniamo su come si forma un ambiente di questo tipo: ci vuole una
buca, un clima piovoso ed un terreno impermeabile, cioè ricco
di argilla, ancora visibile sul fondo.
Ciò che caratterizza un ambiente giovane
è un minore equilibrio che si esprime con una variazione rapida
delle popolazioni presenti e delle loro dimensioni.
L'assenza di tartarughe permette lo sviluppo degli
anfibi, e l'ingresso di una maggiore quantità di luce ed il rilascio
ancora forte di sali minerali dal fondo dello stagno sostiene le numerose
alghe.
Destino dello stagno è quello di interrarsi
a causa del depositarsi del sedimento sul fondo, trapasserà così
in brughiera e successivamente a bosco, ambiente estremamente in equilibrio.
Concludiamo qui la nostra attività, e ritorniamo
verso la cascina dove saluto i ragazzi che tornano a scuola.
Un passo da coniglio per il
lavoro realizzato in classe e uno di coniglio per l'attività
al Parco.