Le classi del Comune di Cormano
2d Media Manzoni - via Beccaria
22 maggio 2003

Io sono Marco
 
Una alunna russa collabora con noi...  

Dalle Scuole del Parco Nord, dove avevamo appuntamento, ci spostiamo verso il bosco antistante alla cascina, nella zona dei Grandi Alberi in Terra.
Una volta giunti sul posto i ragazzi illustrano il progetto pensato in classe: un grande albero animato.

I rami ed il tronco saranno realizzati dagli stessi ragazzi, sdraiati a due a due, le foglie saranno invece delle bandiere disegnate dei diversi stati europei.
E' preveisto anche un sonoro, cioè i versi di diversi uccelli che abitano i nostri alberi ed il rumore delle foglie e dei rami smossi dal vento.
E' l'albero delle popolazioni.

Scegliamo allora un posto idoneo, ovvvero un prato asciutto, al sole, dove incominciamo a disporci nel tronco e nei rami.

Spuntano le foglie ed a un certo punto ecco che l'albero si anima, ondeggia al vento e si popola di uccelli.
L'effetto ottenuto è molto bello, mette allegria e serenità.

Realizzare un albero di questo tipo in realtà non richiede tutta la mattina cui è destinata l'attività, proseguiamo quindi con un esplorazione di due punti caratteristici del Parco: lo stagno vecchio e quello nuovo.

Il nostro lavoro consisterà nel cercare di capire come nasce ed evolve un ambiente acquatico di questo tipo, proprio giocando sulle differenze che riscontreremo tra il confronto tra i due ambienti considerati.

Nel caso dello stagno vecchio questo è completamente circondato da vegetazione. Troviamo piccoli di germano reale, gallinelle d'acqua, due libellule che si accoppiano; impariamo a riconoscere essenze tipiche delle nostre zone come noccioli, ontani, giunchi, menta acquatica, il sambuco e la rosa canina - sulle rive la cannuccia di palude crea in alcuni punti una barriera molto fitta.
Ci sono molte ninfee, pesci, gallinelle d'acqua ed anche diverse tartarughe un po' addormentate. Non ci sono alghe, pochi insetti e l'acqua sembra abbastanza limpida.

Superiamo la montagnetta di corsa e ci dirigiamo allo stagno nuovo, dove l'immagine che ci si presenta è completamente diversa.
Molta più luce raggiunge lo specchio d'acqua, non ci sono ninfee ma una grande quantità di alghe.
Ci sono molti più insetti: troviamo rondini che cacciano a pelo d'acqua, non troviamo tartarughe ma moltissimi girini di rospo smeraldino.

Definiamo uno stagno come un piccolo laghetto senza ingresso ed uscita di acqua dovuta a torrenti o fiumi, con l'acqua tendenzialmente ferma.
Ragioniamo su come si forma un ambiente di questo tipo: ci vuole una buca, un clima piovoso ed un terreno impermeabile, cioè ricco di argilla, ancora visibile sul fondo.

Ciò che caratterizza un ambiente giovane è un minore equilibrio che si esprime con una variazione rapida delle popolazioni presenti e delle loro dimensioni.

L'assenza di tartarughe permette lo sviluppo degli anfibi, e l'ingresso di una maggiore quantità di luce ed il rilascio ancora forte di sali minerali dal fondo dello stagno sostiene le numerose alghe.

Destino dello stagno è quello di interrarsi a causa del depositarsi del sedimento sul fondo, trapasserà così in brughiera e successivamente a bosco, ambiente estremamente in equilibrio.

Concludiamo qui la nostra attività, e ritorniamo verso la cascina dove saluto i ragazzi che tornano a scuola.

Un passo da coniglio per il lavoro realizzato in classe e uno di coniglio per l'attività al Parco.