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Le classi del Comune
di Milano
3a
Elementare via Dora Baltea
12
novembre 2002
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C'era
una volta un castello magico dove viveva un mago. Il mago aveva la forma
del numero uno e si chiamava anche uno.
Un bambino di nome Bill voleva andare a visitare il castello dove viveva
una principessa di nome Aurora.
Per raggiungere il castello doveva attraversare un bosco abitato dai mostri.
Lungo il percorso incontrò uno gnomo che aveva capito le sue intenzioni,
così gli regalò un carillon che aveva la forza di trasformare
i cattivi in buoni.
Bill arrivò al castello dove vide dei fantasmi a forma di numeri
:3, 5, 7, 9, 11 etc. Si spaventò, cosi aprì il carillon
e i numeri diventarono buoni; lo portarono dalla principessa.
Intanto gli altri numeri prepararono una gran festa per le nozze dei due
ragazzi.
Da quel giorno decisero di tenere con loro i nuovi amici, riservando un
posto d'onore nella loro casa. In più abbellirono il giardino con
alberi a forma di numeri.
Antonella C.
Una volta
un bambino di nome Luigi era a scuola e la maestra raccontò una
storia che si intitolava "DOVE SI TROVANO I NUMERI NEL BOSCO".
Luigi se la scrisse subito su un foglio e andò in un bosco insieme
ad un amico che si chiamava Gabriele. Cercò, cercò e ricercò
ed ecco che saltarono fuori, da un cespuglio, un mucchio di numeri.
Luigi e Gabriele li rincorsero, ma i due bambini non ce la fecero.
Tornarono a casa e la mattina dopo ritornarono nel bosco; a Luigi venne
una idea e gliela disse a Gabriele:
"Mettiamo una rete davanti al cespuglio, così uscendo i numeri
si intrappoleranno ".
Così di mattina misero una rete e quando i numeri uscirono rimasero
intrappolati.
A scuola glielo dissero alla maestra, ma la maestra non gli credette.
Alessandro V.
C'era
una volta un bambino di nome Dennis che andò al bosco a trovare
i nonni, però camminando camminando vicino a un albero trovò
un numero che tanto tempo fa una bambina portò lì. E poi
ne trovò altri.
Dennis era arrivato alla casa dei nonni e il nonno gli diede un numero
che portava fortuna.
Dennis andò a scuola e raccontò delle sue vacanze, che aveva
trovato dei numeri e la maestra era contenta.
Portò anche un numero a scuola, poi la maestra lo ricopiò
su un cartellone.
Melissa B.
Un bambino
di nome Davide non sapeva contare e a scuola prendeva sempre brutti voti
e la mamma lo sgridava sempre.
Stufo di sentirla urlare, scappò di casa e andò in un bosco
dove lui sapeva che c'era un mago. Andò da lui e gli chiese:
"Come potrò fare per saper contare?"
"Vai nel bosco e troverai dei numeri dall'uno al dieci".
Il mago gli diede un palloncino e gli disse:
"Strofinalo e volerai insieme a lui".
Partì subito e trovò il numero uno, però era in mezzo
a delle sabbie mobili, strofinò il palloncino e volò subito
dove c'era il numero uno, lo prese e ritornò a riva.
E così fece con tutti gli altri numeri fino al numero nove. Dopo
averlo preso, vide una luce, andò a curiosare e trovò una
spada finta; la prese e, dopo aver trovato il numero dieci, si avvicinò
e vide un mostro che, dopo avergli fatto paura con la spada, prese il
numero dieci e il mostro diventò bravo.
Davide gridò:
"Urrà! Ce l'ho fatta!".
Il mostro si rimpicciolì, diventò una caramella con dentro
i numeri, la mangiò e da quel giorno imparò a contare.
Marco L.
C'era
una volta un orsacchiotto che viveva con la sua mamma e con il suo papà.
L'orsacchiotto un giorno si domandò:
"In un bosco dove si possono trovare dei numeri?" .
L'orsacchiotto disse:
"Sugli alberi, sui cartelli che ci sono strada facendo, sulla terra
fresca".
Decise di incamminarsi per andare nel bosco vicino a casa sua, ma gli
venne in mente il lupo.
Il piccolo orsacchiotto disse:
"Adesso devo andare a letto, domani sarà una giornata paurosa,
anzi MOLTO paurosa".
"Ah!!! Oggi è il grande giorno, devo andare a vestirmi, sono
pronto, adesso vado nel bosco".
Camminò, camminò, camminò e finalmente vide un numero
sul tronco di un albero e sulla terra fresca.
Tornò a casa e la mamma disse:
"Dove sei stato tutto questo tempo? Ero molto preoccupata!".
L'orsacchiotto rispose:
"Sono stato nel bosco a vedere dove si trovano i numeri in un bosco"
.Andò a letto e sognò una bellissima fatina che gli diede
il potere di non avere mai più paura di niente e da quel giorno
così fu.
Ilenia D.
I numeri
si trovano sugli alberi del Parco Nord.
Un signore di nome Filippo è andato al Parco Nord a fare una passeggiata
e ha visto degli alberi e si è accorto che c'erano dei numeri.
Il primo albero aveva il numero cinque, nel quarto albero c'era scritto
il numero due.
Al Parco Nord Filippo incontrò una bella donna, si innammorò
e vissero felici e contenti.
Solomon W.
C'era
una volta un bambino che si chiamava Nebbia e viveva in una casa non molto
lontano da un bosco.
Un giorno sua mamma disse a Nebbia
"Vai a prendere dei funghi".
"Va bene" rispose Nebbia.
Allora andò a prenderli nel bosco, ma per non perdersi decise di
mettere dei numeri sugli alberi.
Entrò nel bosco e mise il numero uno su un albero, il due su un
altro e il tre su un altro ancora e così via.
C'era una zona fitta e vide dieci funghi, ma spuntò un mostro da
una palude.
Il mostro disse:
"Io sono il protettore di questi funghi e mi chiamo Melma".
Mentre lui parlava, Nebbia approfittò per prendere un fungo, lo
prese e scappò, però non sapeva che erano magici.
Inciampò in un tronco, guardò gli alberi e vide che era
la strada giusta. Gli cadde un fungo per terra e Melma lo stava inseguendo.
Nebbia, il fungo e l'albero con il numero fecero una barriera. Nebbia
uscì appena in tempo e Melma morì.
Visto che Nebbia voleva la primavera, quel fungo e i numeri si trasformarono
in piante, erba e foglie d'alberi.Tutto questo si trasformò grazie
al fungo e ai numeri.
E nebbia visse felice e contento.
Andrea R.
C'era
una volta un bosco naturale e come sempre tagliavano gli alberi sempre
alla stessa maniera, ma ad un certo tempo incominciarono a tagliarli a
numeri e continuarono a tagliarli a numeri.
Ad un bambino che aveva i poteri magici e si chiamava Merlino non piacevano,
così le seghe di quelli che tagliavano le piante del bosco diventarono
grassissime e altissime.
Ai signori che tagliavano il bosco le seghe dissero:
"O scappate o vi ammazzeremo!".
I signori risposero:
"Scappiamo!".
E il mago Merlino se ne accorse. L'anno dopo il mago Merlino provò
ad uccidere le seghe, ma non riuscì e le seghe risero perchè
le magie facevano il sollettico perchè anche loro erano magiche.
Il nostro mago si allenò per distruggere le seghe e l'anno dopo
ce la fece.
La gente si riunì su un prato grandissimo del parco per fare la
festa e vissero felici e contenti.
Andrea B.
C'era
una volta un bambino di nome Jo che aveva 10 anni e che abitava in città.
Un bel giorno andò nel bosco a raccogliere dei funghi e incontrò
un numero malvagio che lo voleva uccidere perchè per lui era cattivo.
Jo lo uccise e proseguì la sua passeggiata.
Il secondo giorno incontrò gli altri numeri e con loro avevano
della polvere magica per farlo addormentare.
Dopo averlo addormentato lo portaronno in prigione.
Quando si svegliò, i numeri gli dissero:
"Se passerai le prove di coraggio e vincerai, sposerai questa bella
fanciulla".
Il bambino rispose:
"Va bene, ci sto".
Doveva superare dieci prove, le superò tutte però i numeri
lo avevano ingannato perchè dovevano superarne un'altra più
difficile delle altre.
Superò anche quella e vinse in premio la bella fanciulla che i
numeri gli avevano promesso.
Il giorno dopo si sposarono e vissero felici e contenti per tutta la vita.
Gianluca C.
Un giorno un bambino di nome Jacopo e una bambina di nome Jessica
sono andati nel bosco. E stavano camminando quando ad un certo punto
vedono qualcosa da lontano e dicono:
"Che sarà? Andiamo a vedere".
Mamma mia un numero! Ma no è un'impressione nostra. Vanno avanti
e ne incontrano un altro e poi altri due.
" Allora non è una nostra impressione. Vanno avanti e ne
incontrano un altro e poi altri due. Allora non è una nostra
impressione!" pensano.
"Beh allora chiediamogli che cosa ci fanno qui."
Ma i numeri rispondono:
"Stiamo andando a fare una passeggiata."
E i bambini:
"Ma i numeri vanno a fare le passeggiate?"
I numeri risposero di sì e
"Volete venire con noi?"
"Sì, volentieri, grazie!"
risposero i due bambini
"purchè non superiamo le venti".
Naomi R.
Una
volta una bambina di nome Ilaria andò in un bosco. Cammina e
vede una foglia con il numero uno e dice:
"Forse troverò una mappa".
Cammina e vede un lupo che aveva un occhio a forma di numero due.
"Oh, che paura! Meglio scappare".
Questa volta trova un altro numero, il tre, sull'albero. Ilaria va avanti
e trova un lago con scritto il numero quattro.
Ilaria diventa sempre più grande ed è stanca, ma non vuole
riposarsi, anzi continua ancora.
Ad un certo punto vede un drago e si accorge che non può proseguire
perchè il drago aveva bruciato tutto. Il drago vede ilaria e
la vuole uccidere, ma lei diventa sempre più grande e prende
una scorciatoia dove trova il numero cinque.
Cammina ancora e ancora, ma non trova più un numero, bensì
un bel principe.
Si conoscono, si innamorano e si sposano.
Rosy G.
C'era
una volta un bambino di nome Filippo che andò con la sua famiglia
in un bosco.
Girarono mezz'oretta, ad un certo punto Filippo si perse e iniziò
ad urlare.
Arrivò un vecchio che gli chiese:
"Perchè urli?"
" Ho perso i miei genitori".
" Vieni con me, ti darò un bicchiere d'acqua."
Mentre stavano andando a casa il vecchio gli chiese:
"Sai contare?".
Filippo rispose di no.
"Ti aiuterò io ad io ad imparare a contare".
Iniziarono subito e dopo due settimane Filippo sapeva contare bene.
Quando ritornò a scuola, la maestra lo interrogò alla
lavagna sulla tabellina del quattro e Filippo non rispose.
Quando ritornò a casa la mamma gli chiese:
"Cosa hai preso nella tabellina"
"Non ho risposto perchè non la sapevo bene".
La mamma gliela fece imparare.
Il giorno dopo la maestra lo interrogò ancora e prese OTTIMO.
Che felicità !
Stefano G.
C'era
una volta un boscaiolo che si chiamava Leonardo e ogni giorno tagliava
gli alberi e trovava un numero in ogni albero.
Leonardo non capì perchè c'erano i numeri. Questi numeri
avevano un potere magico e nessuno lo sapeva; il loro potere era di
stare attaccati all'albero che a loro piaceva.
Il boscaiolo era proprio felice perchè aveva visto una bella
fata. La fata aveva visto tre alberi con i numeri e non riuscì
a capire perchè c'erano i numeri scritti sugli alberi.
Leonardo le disse a cosa servivano quei numeri sugli alberi.
I due si sposarono e vissero felici e contenti.
Maroi S.
C'era una volta un bambino di nome Dodo che aveva una casa piccola.
Dodo doveva farsi da mangiare da solo, doveva tagliare la legna per
il fuoco ecc... perchè era orfano.
Mentre stava tagliando la legna, sentì un rumore strano che non
aveva mai sentito, andò a vedere ma non vide niente; rimase lì
per un pò poi vide una cosa sfrecciare, la seguì ma la
perse di vista.
Tornando in dietro capì che si era perso, lui però era
molto intelligente: aveva fatto dei numeri sui tronchi dei vari alberi.
Quella roba che aveva visto prima era un orso che voleva vendicarsi
perchè Dodo aveva tagliato il suo albero preferito, così
mentre Dodo attraversava il bosco l'orso con le sue unghie tagliò
il lato degli alberi dove aveva inciso i numeri che erano stanchi di
stare su quegli alberi, scapparono quando Dodo finalmente arrivò
a casa e continuò a pensare a cosa poteva essere quella roba
che sfrecciava.
Ad un certo punto arrivarono i numeri e dissero in coro che era un orso.
Dodo rimase sorpreso che i numeri parlavano ed erano vivi.
Si fece raccontare come aveva fatto l'orso a farli vivere.
Dodo fece altri numeri e li rese vivi come aveva fatto l'orso e vissero
felici e contenti tutti insieme.
Sara B.
C'era
una volta, in un bosco lontano, un castello bello e delizioso e ben curato
da una bella fata con le sembianze del numero 5 e si poteva trasformare
con la sua bacchetta in altri numeri.
La fata uscì a fare un bel giro nel bosco a raccogliere le castagne,
quando stava ritornando a casa per strada incontrò un bel ragazzo
di nome 8.
Poi un bel giorno 8 suonò al castello e la fata diceva
"Chi è?"
"Apritemi, sono il ragazzo di nome 8".
"Oh, ma tu sei il ragazzo del bosco?"
"E tu sei quella del bosco".
"Entra, entra"
8 la invitò al ristorante.
Si innamorarono, si sposarono ed ebbero un figlio.
Vissero felici e contenti.
Federica S.
I numeri
vivono sugli alberi.
Un giorno arriva un temporale e i numeri cadono sulla terra, lì
trovano una palla e ci saltano su tutti in fila dall'uno al venti.
Intanto arriva un bambino che, vedendo la palla, urla:
"Mamma, ho trovato una palla numerata!"
e così le dà un calcio; la palla finisce sull'albero e i
numeri, tutti contenti, ritornarono a casa loro.
Natale F.
C'era
una volta una bambina che si chiamava Bianca e che viveva nel bosco.
I suoi genitori la chiamarono per andare nel fiume a prendere da mangiare;
andò e, cammina cammina, arrivò al fiume, prese un bastone
e pescò.
Stava andando a casa, però vide tanti alberi grossi con scritti
dei numeri fino al trentotto.
Li seguì e si trovò davanti ad una grotta; andò dentro
e vide un orco grandissimo.
Igenitori, preoccupati, la cercarono, ma non la trovarono.
All'orco piacevano i bambini, cosi preparò una grossa pentola e
Bianca tremò, ma i genitori che avevano trovato i numeri, li seguirono
e giunsero dov'era Bianca.
Entrarono, e l'orco si era addormentato e i genitori la liberarono e andarono
a casa.
Angela G.
C'era
una volta in un bosco tanti alberi con tanti numeri.
Giovanni spiegò al suo nemico Ponco che c'era un gioco da fare:
a chi toccava almeno un numero prendeva tre punti.
Ponco iniziò il gioco e prendeva sempre tre punti; ad un certo
punto Giovanni si arrabbiò, ma Ponco vinceva sempre.
Giovanni incontrò una fatina e disse:
"Chi sei tu?"
E la fatina rispose:
"Sono una fatina"
Gli diede una pozione magica e disse:
"Con questa vincerai sicuramente, se non basterà vieni qui
e ti darò un'altra pozione magica"
Giovanni ascoltò la fatina e si diede da fare.
Intanto Ponco vinceva sempre e arrivò a mille punti, ma Giovanni
recuperava sempre più, tanto che Ponco perse.
Giovanni e la fatina si sposarono e vissero felici e contenti.
Alberto P.
C'era
una volta un bambino che si chiamava Giovanni a cui piaceva andare nel
bosco.
Un giorno vide il numero uno che stava cadendo nel burrone, quando saltò
e lo superò; dopo vide il numero due e lo rincorse ma ad un certo
punto si tuffò in un ruscello e non ce la fece a raggiungerlo.
Giovanni prese il numero e lo asciugò e fecero amicizia.
Il numero uno li trovò e dopo un minuto fece amicizia anche lui
con Giovanni e fecero una grande festa tutti insieme.
Davide B.
C'era
una volta un falegname di nome Giuseppe che andava ogni giorno in un bosco
a raccogliere la legna.
Un bel giorno nel bosco trovò un cane abbandonato e decise di prenderlo
e dargli il nome Bobbi.
Il cane è tutto contento di essere coccolato da Giuseppe.
Andarono a raccogliere la legna insieme e Bobbi vide dei numeri e abbaiò
a Giuseppe.
Lui disse:
"Cosa vuoi, Bobbi?"
Il cane non capì e continuò ad abbaiare.
Tornarono a casa a dormire perchè erano stanchi tutti e due.
Un giorno Bobbi abbaiò di nuovo perchè vide ancora i numeri
così Bobbi lo inseguì ed ecco che lo portò ai numeri
e Giuseppe disse:
"Allora era questo che mi volevi dire? - Questi numeri hanno una
magia?"
Giuseppe chiese.
E Bobbi disse, scuotendo la testa, di no.
Poi Giuseppe andò nel bosco senza Bobbi e vide apparire ancora
i numeri.
In casa entrò un pappagallo parlante con il vestito fatto di numeri.
Bobbi incominciò ad abbaiare, Giuseppe lo sentì e corse
subito a casa; vide il pappagallo con il vestito fatto di numeri e disse
al pappagallo parlante:
"Mi vuoi dire che magia hanno?"
"Tu devi fare la gara contro uno forte, non ti posso dire il nome
perchè non lo so, ma se vincerai ti darò un libro parlante
che ti dirà tutto sui numeri".
Giuseppe partecipò alla gara, vinse e il pappagallo gli diede il
libro parlante che gli disse:
"Congratulazioni, hai vinto un premio fantastico. Il premio sono
tanti soldi".
Da quel giorno visse felice e contento.
Jonathan F.
C'era
una volta la dea dei numeri che si aggirava vicino alla casa di un bambino
di nome Andrea.
Andrea doveva partecipare alla gara delle numerazioni, ma appena alzò
il foglio, come per magia, i numeri non c'erano più, erano scomparsi.
Andrea non si era accorto che dietro di lui c'era la dea dei numeri; era
bellissima: aveva due occhi azzurro brillantato, i capelli biondo chiaro
ma così chiaro da accecare chi la guardava.
Il suo nome era Campanellino, la dea dei numeri.
Andrea si voltò e vide la bellissima dea, le disse:
"Come ti chiami?"
e la dea rispose:
"Mi chiamo Campanellino e sono la dea dei numeri. E tu come ti chiami?
"Io mi chiamo Andrea e sono un bimbo - potrsti prestarmi tutti i
numeri fino a 1000?"
La dea rispose:
"Per caso sono quelli che erano sul foglio?"
"Si, sono quelli li"
"Va bene, ma solo per il concorso!".
Andrea felice usò i numeri, dopo aver finito di gareggiare a concorso
tornò dalla dea e le disse:
"Guarda ho vinto il concorso!"
"Lo so, guarda i numeri come sono belli!".
Andrea guardò il foglio, sgranò gli occhi e disse:
"Ma sono azzurro brillantinati come i tuoi occhi!"
Felice Andrea, prima di andare a casa, rese i 1000 numeri alla dea.
Veronica T.
In un
bosco c'erano dei numeri che non si trovano mai.
Un giorno era andata una classe e un bambino di nome Simone trovò
alcuni numeri magici.
Simone li lasciò cadere perchè aveva paura e lo andò
a dire alla maestra.
La maestra andò a vedere ma non c'era niente e disse ai suoi alunni:
"Non toccate niente!".
Simone non toccò niente, però il numero che aveva toccato
prima lo inseguiva.
Intanto vedeva altri numeri, si girava perche' sentiva dei rumori dietro
di lui, ma non vedeva nulla e si chiese:
"E' la mia immaginazione o no?".
Poi fecero merenda e tornarono a scuola, ma prima di andare guardarono
un albero e Simone, guardando sotto l'albero, vide i numeri che gli dissero:
"Arrivederci".
Andarono a scuola e continuarono a lavorare.
Arianna A.
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