Le classi del Comune di Milano
3c Elementare Locatelli
7 aprile 2003

Io sono Alessandro
I giorni della merla
   

Ci incontriamo davanti alla cascina, ci siamo già conosciuti, ma questa volta c'è il sole!

Ci incamminiamo verso il bosco e trovata una radura verde e ci fermiamo lì.

Siete venuti per costruire un albero.

Prima parliamo dei lavori che avete portato da scuola: avete misurato le temperature di gennaio, avete misurato il vostro cortile, avete effettuato il censimento, osservando e disegnando gli alberi che vi si trovano. Ora è il momento di crearne uno tutto vostro!

Avete tutto il materiale che vi serve per creare il Grande Albero in Terra, e avete deciso che sul vostro saranno rappresentate le quattro stagioni

Per creare il nostro albero ci dividiamo in tre gruppi: chi costruirà un solido tronco, chi delle profonde radici, chi una folta chioma.

Costruiamo la struttura alternando fogli di giornale e dei rami, tanto che poco alla volta il tronco sembra quello di una betulla.

Osserviamo e prendiamo come modello gli alberi veri, che non sono perfettamenti dritti e lisci.

Il tronco è spesso e consistente e i rami crescono seguendo la regola del due, come le radici, che si espanderanno come i rami ma dalla parte opposta.

Quando la struttura della pianta è terminata, dividiamo la chioma a seconda delle stagioni:

la primavera avrà rami con piccole gemme e fiori rosa,

l'estate avrà frutti colorati e i rami saranno verdi, perché le foglie crescono e riempiono i rami, facendo ombra e fresco,

l'autunno avrà rami coperti da foglie secche e semi,

l'inverno sarà spoglio.

Tutti insieme osserviamo le quattro stagioni vicine:

Seduti intorno all'albero ora lo osserviamo, le proporzioni ci sembrano giuste, le radici non sono troppo piccole rispetto ai rami, e infatti proviamo a misurarli ed entrambi sono lunghi 150cm.

In totale il nostro albero è lungo 5m e 80cm.

Parliamo dell'importanza delle radici, della loro funzione di prendere nutrimento e acqua dalla terra, e di sostenere l'albero, "se no crolla!"

E scopriamo anche che gli alberi respirano al contrario! L'ossigeno lo buttano fuori, mentre noi lo inspiriamo.

L'ultima fatica è intitolare la nostra opera: l'Albero delle Stagioni, o "Stagionino".

Il vostro lavoro merita due passi da coniglio.

Velocemente ora raccogliamo tutta la carta per non lasciarla nel bosco e ci salutiamo.

Ciao a tutti e arrivederci!