I bambini della scuola materna arrivano all'appuntamento in cascina
pronti a partire per questa escursione nel bosco: prevediamo scoperte
e giochi.
All'ingresso del bosco, in corrispondenza del sentiero
di Greta e Anselmo, ci fermiamo e cominciamo con un momento di siienzio,
utile per accorgerci di chi ci sta intorno.
Sentiamo parecchie voci di piccoli uccelli: cince, fringuelli, pettirossi,
merli...
Dico ai bambini che magari questi piccoli uccelli stanno parlandi di
noi, della nostra presenza: probabilmente staranno chiedendosi se possono
fidarsi di noi, che facciamo rumore, siamo vestiti con colori vistosi,
e che ...puzziamo.
In sostanza gli animali diffidano di ciò che non conoscono -
colori, odori, rumori... - sta a noi cercare di non disturbare troppo
la loro vita e la loro sensibilità.
Camminiamo un po' in silenzio - i bambini ci riescono! - fino a raggiungere
l'acero di nome "La Torre del Drago".
Qui presento il sentiero di Greta e Anselmo, faccio vedere la cartina
con il percorso e i giochi, presento l'albero della Paura e chiedo ai
bambini di rivelare se hanno paura di qualcosa oppure no.
La classe a questo punto si divide in due gruppi: i coraggiosi e i paurosi.
Il gruppo dei paurosi si va comunque man mano a riempire quando vado
a "minacciare" una vaccinazione a mezzo puntura.
Rimangono solo in 4 - irriducibili - a confermare il loro stoico coraggio.
Con tutti gli altri ci apprestiamo a farci guarire dall'albero della
Paura: lo scavalchiamo uno per volta - prima io, quindi i bambini, infine
le maestre.
Dopo avere raccontato ancora qualcosa su questo albero ci mettiamo
tutti insieme ad osservare e commentare i loro disegni che rispondono
alla domanda "Gli animali giocano?"
Le immagini sono interessanti, così come i giochi che vengono
giocati dagli animali: la corsa, il salto, l'arrampicata, il nascondino...
Camminiamo ancora un po', fino al momento di fare merenda.
E' il momento del gioco di equilibrio...
Una volta calmate fame e sete, ci riavviamo lungo la nostra strada,
fino ad uno spiazzo dove ci sediamo in terra e io inizio a raccontare
la storia del signor Numerone.
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Terminato il racconto invito i bambini alla ricerca dei numeri
nel bosco: poco alla volta vengono ritrovati tutti i numeri, tranne
il 2 e il 5.
Come mai?
Tra le varie possibilità presentate dai bambini risulta
interessante l'ipotesi che questi due numeri non siano stati trovati
in quanto gli animali li hanno portati via e li hanno nascosti
bene (evidentemente perchè con loro riuscivano ad andare
particolarmente d'accordo nei loro giochi).
La ricerca continua lungo il bosco, ma di questi due numeri neanche
l'ombra.
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Ci fermiamo in corrispondenza della Quercia Verdina: qui giochiamo
al telefono senza fili. Io formulo all'orecchio della prima bambina
la domanda "Come mai non abbiamo trovato il numero 5?"
Alla fine del giro e del passaggio di orecchia in orecchia la frase
è diventata "Non ho capito niente".
Purtroppo questa "risposta" alla domanda non ci serve per
trovare questo numero.
Cammin facendo incontriamo i Mezzani: chiediamo a loro se hanno visto
il 5.
I bambini più piccoli ci
dicono che lo hanno nascosto in mezzo ai 4 nidi che hanno realizzato
poco più avanti.
Andiamo a cercarli, troviamo due nidi, ma del 5 ancora nessuna traccia.
La mattinata volge al termine e sono costretto a chiudere questa ricerca
del numero.
Parlatene a scuola, fatemi avere le vostre idee a questo proposito:
chissà se riusciremo a trovarlo? (ecco la lettera
che mi avete inviato).
Ciao a tutti e buon picnic.