Mi aspettate all'ingresso di via Suzzani.
State osservando il cartello con la Mappa del Parco e con le regole. Voi avete
una mappa nel vostro quaderno su cui avete posto dei punti di domanda perché
non sapete a cosa corrispondono certi disegni: oggi lo scopriremo.
Mi presento e vi presento il Parco e un po' della sua storia.
Vi immaginate che prima ci fossero fabbriche, e anche come si siano potuti
creare prati e boschi: hanno dovuto abbattere e pulire, e poi mettere terra
buona e piantare erba e alberi.
Il parco è stato creato perché i cittadini dei comuni intorno
potessero fruire di un posto verde, bello, tranquillo, dove anche voi, mi
dite, venite a correre o a passeggiare o con i roller.
Il teatrino è una sorpresa: una struttura industriale trasformata
in qualcosa di bello!
Ci spostiamo verso lo stagno che vi presento come laghetto vecchio.
Anche qui proviamo a ricostruire come è stato creato: una buca, dell'argilla
(e non cemento o plastica), delle piante. Gli animali? Venuti volando (insetti
ma anche germani e gallinelle, che intanto ci passano davanti!), saltando
(rane e rospi) e...ma i pesci come sono venuti?
Così riflettendo scoprite che pesci e tartarughe non sono venuti
ma sono stati portati, e che questo ha causato uno squilibrio dell'ecosistema
stagno, poiché pesci e tartarughe sono estremamente voraci di larve
di insetti, uova di rana e girini.
Un giro intorno allo stagno ci mermette di osservarlo bene e di vedere che
tipi di piante vi crescono.
Spostandoci verso il laghetto che chiameremo nuovo scaliamo la montagnetta:
la prima cosa che vi colpisce è il monumento ai deportati nei campi
di concentramento.
La montagnetta è un altro esempio di recupero e trasformazione del
territorio: sorge infatti su una ex discarica delle scorie d'altoforno delle
acciaierie Breda.
Vi invito ad una ricerca particolare: trovare resti fusi nell'altoforno
lungo un sentiero su cui affiorano sassi: qualcuno ci riesce!
Proseguendo il nostro cammino attraversiamo una prato che soprannominiamo
dei conigli (ci sono tante buche con tanti piccoli escrementi tondi) e finalmente
arriviamo al nuovo stagno.
Ve lo lascio osservare per poi discutere con voi delle differenze con quello
precedente e della sua storia.
Mi dite che è :
più sporco
con più alghe
con meno alberi intorno
più luminoso
non avete visto gallinelle o germani
Vi racconto che è più giovane, e che le alghe fanno parte
della sua evoluzione. non sono state messe piante, ma tutto ciò che
vedete è arrivato da solo...con i semi.
Qui in primavera potete osservare insetti, larve di insetti, girini, rane
che saltano al nostro arrivo: qui pesci e tartarughe sono veramente pochi.
Ci spostiamo ancora e attraversato il ponte scopriamo che un rettangolo
grigio che sulle vostre mappe non capivate cos'era corrisponde ad una serie
di magazzini del Gigante.
Fate merenda nella zona pic nic, sopra degli ex-binari!
L'ultima parte della mattinata la dedichiamo alla scoperta del bosco.
Scoprite che anche lui è "costruito", ed infatti in alcuni
tratti si possono ancora individuare i filari lungo i quali erano stati piantumati
gli alberi. Alberi molto giovani allora, e che oggi, passati 25 anni, costituiscono
un vero e proprio bosco che è volontà del Parco far diventare
sempre più "disordinato" e simile ad uno naturale: diverse
altezze degli alberi, un sottobosco, alberi che nascono da soli.
Ogni zona del bosco è caratterizzata da un certo numero di specie,
che, mi dite, si riconoscono dalla forma delle foglie.
Divisi in gruppi vi chiedo di raccogliere tutte le forme diverse, per risalire
agli alberi che ci sono dove ci siamo fermati.
Trovate:
querce rosse
aceri
frassini
edera
platano
olmo
pioppo
Forse non tutti questi alberi sono sopra le nostre teste, perche le foglie
volano col vento, ma in ogni modo abbiamo un idea di cosa ci circonda.
Per ultima cosa vi chiedo di individuare la cosa più importante del
bosco. Mi dite acqua, terreno, albero e seme.
Vi mettete d'accordo e decidete che la più importante è seme,
che racchiude in se un albero e la forza di farlo nascere.
Così raccogliete un po' di semi di acero e di ghiande per provare
a scuola a farli germogliare.