Le classi del Comune di Sesto San Giovanni
1b/1c - Media Falk
Oggi, una giornata abbastanza bella, con sole velato e buona temperatura,
le classi 1b e 1c (di questa è con me solo metà) inaugurano
la stagione 2004/2005 delle uscite al Parco Nord.
Siamo in tanti e piuttosto animati: subito ci avviamo insieme verso l'ingresso
del bosco.
Ci fermiamo per inizire le nostre attività odierne.
Inizio col presentare il parco in quanto realtà territoriale giovane
e artificiale: infatti gli alberi presenti non hanno più di 25 anni
di vita e sono stati piantati dall'uomo.
A scuola la classe 1b ha realizzato un cartellone contenente una mappa di
parole relativa al parco in generale: i ragazzi e le ragazze hanno individuato
una serie di elementi propri del parco e li hanno collegati graficamente alla
parola "Parco" posta centralmente nella mappa.
Leggiamo insieme questi elementi; osserviamo quindi che questa mappa potrebbe
essere anche una sorta di "mappa geografica" in quanto la maggior
parte delle parole è riferita a luoghi precisi (il bosco, gli orti,
il canale,...). Solo un termine - animali - non è possibile localizzarlo
in un solo, ben preciso, punto di una ipotetica mappa-cartina.
Fontana --- canali --- orti --- montagnetta --- laghi --- zone ricreative
--- piste ciclabili --- pic-nic --- ponte --- bosco --- scuola --- parco giochi
--- scacchiera --- campo bocce --- campo calcio --- percorso benessere.
Intorno a noi osserviamo la presenza di moltissime piccole piantine piantate
da poco tempo: notiamo che sono accompagnate sempre da una piccola canna di
bambù con l'estremità colorata di rosso, da una protezione in
plastica verde, e da una specie di copertina alla base. Tutto questo per far
si che la piantina sia facilmente visibile, sia protetta dai denti dei conigli,
sia salvaguardata dalle erbe infestanti.
Ora la classe viene invitata a "leggere" sui ceppi degli alberi
tagliati la loro età: in effetti, dopo attente osservazioni degli anelli
di accrescimento, verifichiamo la veridicità dell'affermazione fatta
poc'anzi.
Notiamo inoltre la presenza di funghi, soprattutto quelli lignicoli, alla
base di questi ceppi. In alcuni casi i ceppi risultano essere non del tutto
morti: vediamo la presenza di ricacci di vegetazione oltre a callificazioni
delle ferite.
Ci incamminiamo nuovamente per un breve tratto. Ci fermiamo in mezzo ad
una "distesa" di fitolacca e iniziamo a ... truccarci. Utilizzando
la bacche di colore violaceo vivo, le facce dei ragazzi diventano sempre più
colorate e strane...
Via, ancora nel bosco... Raggiungiamo una betulla ormai morta da tempo,
ma ancora in parte in posizione verticale. Osserviamo che è molto fragile,
che la corteccia di fatto ricopre un interno molle, che si sbriciola alla
minima pressione delle dita. Notiamo anche la presenza di buchi fatti dal
picchio.
E' ora di merenda... finalmente!
Quindi si va tutti a bere alla fontanella.
Ci rimettiamo in cammino, in direzione dei laghetti.
Lungo la strada ci fermiamo, incuriositi da quelle specie di lampade bianche
appese ai pioppi cipressini. In effetti non servono a fare luce, ma si tratta
di trappole per catturare i maschi del rodilegno rosso, una farfalla notturna
le cui larve stanno danneggiando enormemente il legno di queste piante rendendole
deboli e fragili.
Ora possiamo proseguire la "lettura" del lavoro realizzato in
classe: in particolare quello individuale relativo ai nomi di fantasia dati
agli elementi della mappa delle parole del parco.
Gocciolona --- torre diligente --- cip-ciop --- boccino --- clown --- spericolati
-- genius --- gioca e ridi -- oasi della verdura --- a banana.
Quindi leggiamo insieme la mappa dei colori del parco, ovvero quali colori
vi sono presenti - sia naturali che artificiali - e dove essi sono collocati.
Cammina cammina incontriamo un luogo un po' particolare: i binari della
Breda, ovvero l'anello di prova di un tipo di locomotrice della metropolitana
milanese, utilizzato nei primi anni '60.
Questo anello è stato successivamente abbandonato e quindi colonizzato
dalla vegetazione spontanea: piante di bagolaro, pioppo, betulla, ciliegio..,
tutte con la comune caratteristica di avere una resistenza alle avversità
fuori dal comune.
Raggiungiamo il laghetto "vecchio" più grande. Vecchio
per modo di dire, in quanto è stato realizzato nel 1991. Con la classe
cerchiamo di capire attraverso quali tappe si è giunti alla costruzione
di questo ambiente:
- lo scavo della buca
- la sua impermeabilizzazione con argilla
- l'inserimento delle piante acquatiche
- l'immisione dell'acqua
Parliamo degli animali che sono qui presenti. Soprattutto accenniamo alla
notevole presenza di tartarughe e al grave danno che la loro presenza ha determinato:
la quasi completa eliminazione di insetti acquatici e di anfibi quali rane
e rospi.
Ora, tutti insieme, facciamo il giro del laghetto per osservarne la vita.
La vegetazione è piuttosto intricata, anche per meglio celare la presenza
di gallinelle d'acqua e germani, che osserviamo piuttosto bene. Osserviamo
inoltre la presenza di parecchi pesci, mentre, stranamente, non osserviamo
tartarughe.
Purtoppo ora è tardi e i ragazzi devono dirigersi verso scuola.
Attendo vostre nuove - ciao a tutti!