le classi del Comune di Villafranca (Verona)
4 - 5 Elementare Istituto Canossiano - 27 maggio 2005
Oggi sono giunte al Parco due classi da un po' lontano: vicino a Verona,
nel Veneto.
I bambini e le bambine sono arrivate in mattinata: hanno giocato e fatto il
picnic. Ora ci incamminiamo tutti insieme nel bosco.
Ci fermiamo all'ombra e iniziamo con le doverose presentazioni. Mie e del
Parco Nord.
Ovviamente non conoscete questo parco, e neanche la zona del milanese (tutti
tranne una bambina che hai dei cugini che abitano qui vicino).
Non potete sapere neanche quanto questo luogo sia importante per chi abita
qui (voi avete sicuramente molta più campagna intorno).
E' importante perchè:
- si può osservare la natura
- si respira aria migliore
- c'è più tranquillità
Vi racconto brevemente la storia di questo luogo artificiale, ancora piuttosto
giovane (gli alberi non hanno più di 25 anni di vita): è il
risultato del lavoro dell'uomo, che ha piantato alberi (ce ne sono più
di 300.000), realizzato prati. laghetti, strutture per il tempo libero,...
Però è anche il luogo dove la natura può recuperare
un po' di spazio per se'. Osserviamo infatti che un fitto sottobosco di piccole
piantine nate dai semi caduta dagli alberi più anziani, è presente
ai nostri piedi.
Mi fate molte domande e cerco di rispondere un po' a tutti.
Camminiamo un po' fino ad una radura dove ci fermiamo e parliamo degli animali
che qui sono presenti. Gli uccelli non hanno problemi perchè possono
andare e venire; per i mammiìferi la questione è più
complicata visto che a parte un paio di volpi che di notte si aggirano nel
bosco e il cervo - presenza più unica che rara - il resto è
rappresentato da conigli selvatici, ricci, arvicole e topolini vari. Qualche
rettile e anfibio (che però considereremo più tardi).
Proseguiamo il cammino fino alla parte "wilderness" del bosco,
ovvero quella zona nella quale non tagliamo lgli alberi morti, per cui si
è venuta a creare una situazione di parziale inacessibilità.
Qui osserviamo alberi morti in piedi e funghi lignicoli.
Usciamo dal bosco e ci avviamo verso la montagnetta.
Ci fermiamo alla sua base e anche qui racconto una storia: la storia della
montagnetta, ovvero del cumuolo di scorie degli altiforni della Breda che
poco alla volta è diventato un pezzo di parco.
Raccogliamo inoltre alcuni campioni di queste scorie: una sorta di lava artificiale
raffredatasi velocemente.
Saliamo sulla cima della montagnetta per vedere il monumento ai deportati
nel lager nazisti.
Quindi ci buttiamo a capofitto in una "difficilissima" discesa...
Ora andiamo ad osservare uno dei due laghetti più vecchi. Anch'esso
costruzione artificiale, acnh'esso con una sua storia... di lavoro.
Lo scavo della buca, la sua impermeabilizzazione, l'immissione dell'acqua
e la piantumazione delle piante: ecco ciò che è stato necessario
fare per realizzare quello che ora abbiamo davanti ai nostri occhi.
Parlo anche dei pesci e delle tartarughe: della loro immissione clandestina
e degli effetti devastanti che la loro presenza ha provocato alla biologia
di questo ambiente.
Facciamo il giro intorno al laghetto, alla scoperta delle sue caratteristiche.
Le gallinelle con i loro pulcini neri, le anatre, le tartarughe, le libellule...
i nannufari.
Ne abbiamo viste di cose!
Ora però il tempo stringe: vi rimane qualche minuto per la merenda
e poi di nuovo in autobus direzione Villafranca.
Ciao a tutti!