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La storia dei colori

Un giorno di un po' di tempo fà accadde una cosa un po' strana: scomparvero i colori dal mondo!

Il bosco, come tutto il resto, diventò bianco: alberi bianchi, erba bianca, insetti bianchi.
Gli uccelli, bianchi, non riuscivano più a mangiare perché non trovavano le loro bacche rosse che, per l'appunto, erano diventate...bianche! Chi camminava nel bosco rischiava di perdersi perché i sentieri non si distinguevano e si snodavano bianchi nel bianco sottobosco.

Gli abitanti del Parco si riunirono per trovare una soluzione e decisero di convocare tre grandi alchimisti (maghi) dai tre luoghi più lontani:

I tre alchimisti discussero il problema per tre giorni e per tre notti ed alla fine ognuno ebbe una sua soluzione da proporre.

Radik era un tipo molto attivo, non riusciva mai a stare fermo. La sua idea era che ogni animale, pianta od oggetto dovesse saltare dentro ad una galleria da lui scavata, attraversando la quale tutti sarebbero tornati colorati di un bel rosso acceso.

Per Tino, molto più riflessivo e pacato, ogni cosa avrebbe dovuto isolarsi nel luogo più silenzioso e in questo modo pian piano lui avrebbe provveduto a tingerla di giallo.

Secondo Scrondo - personaggio un po' pigro - la soluzione era una riposante e calma pioggia blù che avrebbe pian piano inzuppato e colorato ogni cosa.

Ciascuno era convinto che la sua proposta fosse la migliore ed era deciso a provarla: così avvenne...

Per primo cominciò Radik.
Dalla sua galleria uscirono: picchi rossi, querce rosse, faggi rossi, bacche rosse... e fin qui gli abitanti del bosco erano tutto sommato soddisfatti, e gli uccelli cinguettavavo felici per aver ritrovato il loro cibo.
Quando però il lavoro fu terminato e tutti gli alberi apparvero rossi, e tutti i fiori rossi, e l'erba rossa, ci si accorse che in fondo non era cambiato granchè, e che non si distinguevano le bacche mature da quelle acerbe, l'autunno dalla primavera, i funghi buoni da quelli velenosi.

Era il momento di provare la proposta di Tino: il bosco si riempì di pensieri silenziosi e di attesa... e poco alla volta tutto mutò in giallo. I primi a colorarsi furono i fiori: api e farfalle gioirono di aver ritrovato i preziosi amici. Ma quando Tino finì ed il mondo fu giallo, ci si accorse che nemmeno questa soluzione poteva funzionare.

Fu la volta di Scrondo. Il cielo si coprì pian piano di nuvoloni celesti ed una fitta e leggera pioggia blù cominciò a cadere. Il primo a riempirsi fu il laghetto, e di questo anatre e rane furono contente. Pioveva e pioveva, come in primavera quando sembra non smettere mai, e tutto veniva raggiunto dall'acqua che penetrava in ogni piccolo anfratto, in ogni roccia, in ogni piega di corteccia. Alla fine tutto era blù, ma niente, come nei casi precedenti, si distingueva.

Non bastava, era necessario fare qualcosa di MOLTO diverso...ma cosa?