La narrazione - La storia del cucciolo

Spesso mi domando se i bambini di oggi conoscono la strana storia che 
        gli abitanti del Bosco di Querciavecchia si tramandano ormai da generazioni 
        e generazioni: la storia di come il Cucciolo scoprì di essere quello 
        che era, e di come fece quello che decise di fare... 
        Tutto cominciò una nitida mattina di primavera: il Cucciolo si 
        era svegliato con lacquolina in bocca, e in men che non si dica 
        aveva lasciato la tana per procurarsi la colazione: eh sì perché 
        i cuccioli che nascono nel bosco, soprattutto quelli senza mamma e senza 
        papà come il nostro, ne devono fare di fatica per riempirsi la 
        pancia! 
        Il Cucciolo aveva scoperto che in un angolo vicino al Grande Sasso Grigio 
        erano spuntate tante rosse fragoline di bosco: mangiò e mangiò 
        fin quasi a scoppiare e
.zzz
zzz
zzz
si addormentò 
        e
indovinate un po?Il Cucciolo sognò, sognò animali 
        simili a lui, tanti come non ne aveva mai visti: di come fosse bello avere 
        una famiglia che lo avrebbe protetto dai pericoli e rincuorato nelle fredde 
        notti invernali, mentre ora era costretto a raggomitolarsi da solo tremando
il 
        sogno era così REALE che si svegliò di soprassalto. 
        Ho deciso!, pensò, voglio conoscere altri animali 
        come me, so che esistono, DEVONO esistere, altrimenti come farei IO ad 
        essere qui?. Subito gli balenò unidea: Attraverserò 
        tutto il bosco e andrò a trovare Brughillo, il saggio guardiano 
        che ha viaggiato in tutto il mondo, e gli chiederò aiuto. Lui saprà 
        sicuramente dove vivono animali come me!
a proposito: ma che animale 
        sono IO? Devo scoprirlo! 
        Il Cucciolo si alzò e si incamminò trotterellando. Passò 
        davanti alla tana del Coniglio, che si trovava sotto le radici di un vecchio 
        albero caduto.
        Eilà! disse il Coniglio qual buon vento ti porta?
        Vento di primavera, amico mio! Voglio scoprire chi sono, ma proprio 
        non so da che parte cominciare.
        Uhm, vediamo
 rispose il Coniglio  se tu fossi 
        un coniglio, avresti lunghe orecchie come le mie e riusciresti a sentire 
        lontano lontano
io posso udire i passi della Volpe quando si trova 
        ancora al limitare del bosco, e allora corro a rifugiarmi nella mia tana!
        Il Cucciolo ci pensò su: no, lui non aveva un udito così 
        acuto, non poteva proprio essere un coniglio.
        Non ho le tue lunghe orecchie ma almeno non devo temere la Volpe: 
        lei di solito ha fame di conigli, e non di cuccioli come me!
        Salutò il Coniglio e continuò la sua ricerca.
        Il Cucciolo decise di inoltrarsi nella boscaglia più fitta; stava 
        cercando di farsi strada in mezzo a delledera che non lo lasciava 
        passare, quando un grosso ragno peloso gli balzò proprio sul muso!
        Ciao amico! disse il Ragno Qual buon vento ti porta?
        Vento di primavera, amico mio! Voglio scoprire chi sono, mi vuoi 
        aiutare? Per ora ho scoperto che non sono un coniglio.
        Uhm, vediamo
 rispose il Ragno  se tu fossi un 
        ragno, avresti otto zampe sensibilissime come le mie
io sulla mia 
        ragnatela riesco a sentire le vibrazioni di un moscerino che si muove 
        in punta di piedi!
        Il Cucciolo ci pensò su: no, lui non aveva otto zampe, ma solamente 
        quattro, e neanche così sensibili da sentire un moscerino muoversi 
        in punta di piedi; no, non poteva proprio essere un ragno.
        Non ho le tue sensibili zampe, ma almeno non devo starmene tutto 
        il giorno immobile aspettando che un moscerino si impigli nella mia ragnatela! 
        Ho ben altro da fare io, e i moscerini a cena proprio non mi piacciono!
        Salutò il Ragno, che si era anche un po offeso, e continuò 
        la sua ricerca.
        Superata la parte più fitta e buia del bosco di Querciavecchia, 
        il Cucciolo si ritrovò in una radura, un piccolo prato dove gli 
        alberi cominciavano a diradarsi e i fiori potevano così schiudersi 
        alla luce del sole
stava quasi per sdraiarsi a riposare , quando 
        sul terreno vide unombra muoversi velocissima!Alzò lo sguardo 
        verso il cielo e
o mioddio! un enorme falco stava scendendo in picchiata 
        proprio verso di lui!
        Il Cucciolo chiuse gli occhi per la paura, ma quando li riaprì 
        il Falco era già atterrato e lo stava fissando con i suoi enormi 
        occhi gialli. 
        Non volevo spaventarti gracchiò il Falco mi stavo 
        solo allenando a scendere in picchiata. Non mi aspettavo di trovarti qui, 
        così lontano dalla tua tana: qual buon vento ti porta?
        Vento di primavera, amico mio! Voglio scoprire chi sono, mi vuoi 
        aiutare? Per ora ho scoperto che non sono un coniglio, e neanche un ragno.
        Fammici un attimo pensare rispose il Falco se tu fossi 
        un falco, avresti una vista acutissima come la mia
e riusciresti 
        a scorgere dalle più grandi altezze anche il più piccolo 
        dei topolini che cerca di sfuggire attraverso lerba alta!
        Il Cucciolo ci pensò su: no, lui non ci vedeva così bene, 
        e a pensarci bene non aveva neanche un paio di ali per volare; no, non 
        poteva proprio essere un falco.
        Non ho la tua vista acuta, ma proprio non mi servirebbe: senza le 
        ali, non saprei proprio come arrivare così in alto nel cielo, e 
        probabilmente mi verrebbero le vertigini!
        Salutò il Falco, e continuò la sua ricerca.
        Il Cucciolo era arrivato nelle vicinanze della casa di Brughillo, quandò 
        si fermò: un grosso lupo occupava minaccioso lo stretto passaggio 
        fra i rami che doveva ancora percorrere.
        Ehm
chiedo scusa, Lupo disse Cucciolo con un filo di 
        voce stavo solo andando a trovare Brughillo.
        Forse il mio aspetto ti ha ingannato rispose il lupo non 
        volevo spaventarti, anzi, erano ore che ti stavo aspettando
qual 
        buon vento ti porta?" 
        Vento ventoso di primavera, amicone mio! Voglio scoprire chi sono, 
        mi vuoi aiutare? Per ora ho scoperto che non sono un coniglio, né 
        un ragno, e neanche un falco.
        Bè, un lupo sicuramente non sei rispose il Lupo io, 
        con il mio naso potentissimo, avevo annusato il tuo odore fin da quando 
        decidesti di metterti in viaggio, e tu invece non ti saresti mai aspettato 
        di trovarmi qui!" 
        Il Cucciolo ci pensò su: no, lui non aveva un odorato come quello 
        del Lupo, e il suo naso era diverso, più piccolo e allungato
: 
        no, il Cucciolo non era neanche un lupo.
        Non ho il tuo odorato fino, ma non mi servirebbe: quando ho fame 
        riesco a trovare le dolci fragoline di bosco perché ho scoperto 
        che crescono vicino al Grande Sasso Grigio, e anche se non le vedo, mi 
        faccio furbo e cerco meglio fra le foglie, finchè non vedo quel 
        bel colore rosso che mi fa venire lacquolina in bocca!
        Salutò il Lupo, e finalmente scorse la casa di Brughillo.
        Brughillo viveva sulla vecchia quercia che dava il nome al bosco. Ciao! 
        salutò finalmente ci conosciamo.. 
        Il Cucciolo era molto felice ed emozionato al pensiero di chiedere allanimale 
        più vecchio e saggio di tutti quello che gli stava più a 
        cuore.
        Sono venuto fin qui per scoprire chi sono e dove posso trovare i 
        miei simili: strada facendo ho scoperto alcune cose: non sono un coniglio, 
        né un ragno, né un falco e neanche un lupo
        E semplice, mio giovane amico rispose lentamente Brughillo 
         so che animale sei e posso spiegarti dove trovarne altri come te
bè
ehm 
        ehm
 Brughillo si schiarì la gola 
tu sei 
        un
ESSERE UMANO!
        Un essere umano? il Cucciolo non credeva alle sue orecchie 
        Proprio non ne ho mai visti
bè, a parte me naturalmente! 
        Ma dimmi un po: dove vivono gli esseri umani?
        Ne devi fare di strada! Tanto tempo fa, hanno deciso di abbandonare 
        il bosco e di costruire le città, delle enormi tane di cemento 
        dove cè pochissimo spazio per gli altri animali e gli alberi. 
        rispose Brughillo
        E io li conosco bene! continuò nei miei innumerevoli 
        viaggi, sono spesso stato in compagnia di umani...io, bè, amo viaggiare 
        nei taschini del loro cappotti!
        Cappotti?E che cosa sono?
        Gli esseri umani non hanno il pelo folto come il lupo o lo scoiattolo, 
        quindi quando fa freddo si coprono con dei vestiti e dei cappotti che 
        comprano nei negozi.
        Comprare? esclamò Cucciolo Negozi? gli 
        umani gli sembravano sempre più strani.
        Esattamente! Loro non cercano nel bosco il cibo e quello che serve 
        loro come fanno gli altri animali, ma ottengono queste cose scambiandole 
        del denaro, delle specie di pezzi di carta colorata che non si sa bene 
        che cosa siano.
        Il Cucciolo era un po deluso. Non era sicuro che sarebbe riuscito 
        ad abituarsi ad una vita del genere. Lui voleva SUL SERIO conoscere gli 
        esseri umani, ma allo stesso tempo sapeva che avrebbe anche dovuto andarsene 
        via da Querciavecchia per vivere in una città, e questo proprio 
        non gli andava giù!
        Doveva assolutamente trovare una soluzione
Pensa che ti ripensa, 
        alla fine questa arrivò.
        Brughillo, posso
farti una domanda?
        Ma certo! sorrise Brughillo
        Io
se non ti dispiace
ecco, insomma, mi piacerebbe viaggiare 
        con te! Vedere il mondo, e anche osservare gli esseri umani, essere il 
        tuo aiutante! Sempre se ti può far piacere
        Dovrei abituarmi ad avere un compagno dopo anni e anni di solitudine 
        ma
direi che sì, si può fare! In realtà 
        Brughillo era felicissimo di avere un compagno di viaggio, e doveva ammettere 
        che quellumano era proprio simpatico!
        Il Cucciolo continuò: Urrà !Ma poi
quando vogliamo
possiamo 
        tornare a Querciavecchia vero?
        Certo, tutte le volte che lo vorremo. Rispose Brughillo.
        E fu così che, il Cucciolo, anzi, il Bambino, scoprì di 
        essere un animale un po particolare, lEssere Umano, ma allo 
        stesso tempo molto simile agli altri abitanti del bosco come il Coniglio, 
        il Ragno, il Lupo e il Falco. 
        Visse tantissimi anni viaggiando in lungo e in largo con Brughillo: quando 
        si stancavano però, tornavano a Querciavecchia, chiamavano tutti 
        gli animali e si riunivano per raccontare a tutti le meraviglie che avevano 
        conosciuto durante lennesimo viaggio intorno al mondo... 
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