La narrazione - Brughillo e il giardiniere

Il silenzio, si sa, è cosa bella. 
        Siete daccordo?
        Sì, certo, è bello parlare, urlare, fare rumore, cantare.
        Per esempio a carnevale quando ogni pazzia è permessa. 
        Oppure a scuola quando la maestra o la professoressa si assentano per 
        qualche minuto.
        Il silenzio di cui voglio parlarvi è qualcosa di particolare: è 
        lo stare ad ascoltare ogni piccolo rumore che provenga dallambiente 
        circostante o dallinterno di te stesso. 
        Che so, magari lo stomaco che brontola 
        ... Un po di anni fa il mio lavoro era quello del giardiniere. Sapete 
        cosa fa un giardiniere, vero? 
        Cura, fa nascere e crescere le piante. Cerca di creare qualche bel giardino, 
        taglia i prati, pota i rami delle piante, annaffia le aiuole e tante altre 
        cose.
        Forse una cosa però non la sapete: il giardiniere, mentre svolge 
        il suo lavoro, deve stare in attento ascolto di ciò che lo circonda. 
        
        Il vento che muove i rami, gli animaletti piccoli e grandi che vanno avanti 
        e indietro, lacqua che penetra nel terreno, il rumore degli attrezzi 
        che lavorano 
        Anche le stagioni hanno i loro rumori: lautunno con le foglie che 
        cadono silenziose (non avete mai sentito il loro rumore?), linverno 
        con il rumore della neve, la primavera con il cinguettio degli uccelli, 
        lestate con il brusio delle cicale e la voce del caldo sole sulla 
        pelle (anche questa è una voce, cosa credete!).
        Era inverno, entro nella grande serra con ampie mura e larghe vetrate. 
        Fa freddo, ma dentro alla serra la temperatura è accettabile.
        Indosso la tuta da giardiniere, quella con la pettorina e il grosso taschino.
        Frugo dentro al taschino per prendere il coltello affilato che uso per 
        tagliare i rami e preparare le talee 
e sento qualcosa o qualcuno 
        che mi morsica un dito.
        Ahia!  dico in silenzio. Chi è stato!? 
        Sento anche un rumore come di movimento, di strofinio contro la tela della 
        tuta.
        Appare un personaggio strano, piccolo, con un grosso naso (o almeno mi 
        sembra un naso).
        Non capisco se sia un animale o qualcosa di strano, assolutamente mai 
        visto qui, nei dintorni.
        Non parla, ma emette uno strano suono.
        Con sé ha un piccolo biglietto. Prendo una lente, osservo il piccolo 
        pezzo di carta e leggo:
        BIGLIETTO DA VIAGGIO  PROVENIENZA: AMSTERDAM (OLANDA).
        Ora capisco! E arrivato insieme al mucchio di bulbi (tulipani, narcisi, 
        giacinti) che sono arrivati una settimana fa dal paese, appunto, dei tulipani. 
        
        Leggo ancora:
        POSTINO DI CRONO.
        Ma sì! Crono, il Tempo. Lui è il postino del Tempo, colui 
        che porta i messaggi non solo nello spazio ma anche nel corso del Tempo.
        Infine leggo BRUGHILLO. Penso sia il suo nome!
        Beh, è simpatico! Si muove sempre, però facendo silenzio. 
        E curioso.
        Si aggira continuamente tra le mie piante che attendono la primavera per 
        ritornare ad essere belle e rigogliose.
        Il giorno dopo noto che Brughillo sta frugando in mezzo alledera. 
        Cosa avrà visto? E molto preso da questa cosa. Sembra una 
        pista! Un lungo filo verde, lungo, lungo, 
 Ogni tanto si vedono 
        delle strane linguette chiare, piccole, che spuntano dal lungo filo. Le 
        annusa, sembra che abbia un po di paura.
        Il filo, che altro non è che un ramo particolare, ora si mette 
        a salire su di un tronco. Si arrampica, e con lui Brughillo.
        Fino ad un buco, un piccolo foro su di un pioppo. Brughillo si sistema 
        dentro alla cavità. Cè spazio allinterno, una 
        specie di casa. Brughillo si guarda soddisfatto attorno.
        Sì, cè un po di sporco, ma con qualche ora di 
        lavoro si può rimettere tutto a posto.
        Questa casa sembra deserta, per cui Brughillo decide infine di occuparla.
        Si accorge che lo sto guardando. Tira fuori la sua testolina dal buco 
         le sue antenne sono ricoperte dal muschio. Mi guarda con i suoi 
        occhini e mi saluta.
        Fino al prossimo attacco di BRUGHILLITE. 
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