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La storia di Teseo e Arianna

STORIA 1

Teseo, principe coraggioso, partì per l'isola di Creta a sfidare il crudele Minotauro.
Giunto sull'isola Teseo s'incamminò deciso alla ricerca del labirinto. Dopo molte peripezie e pericoli, riuscì ad addentrarsi nel più grosso e famoso labirinto mai visto prima.
Sul ciglio del primo sentiero ricordò la frase dettagli dal padre Egeo prima che partisse: "Se anche tu riuscissi a sconfiggere il Minotauro ti sarebbe impossibile uscire dal labirinto."
Si fermò dunque a riflettere e pensò di non avere niente con sé per segnare il percorso, l'unico modo era quello di lasciare dei segni sui muri con la spada, decise così di fare una grossa T.
Avanzò a passo felpato fin quando non sentì dei rumori provenienti da lontano.
Era il minotauro che dormiva placidamente.
La prima idea di Teseo fu quella di catturarlo con una rete, ma nel toccarlo il grosso mostro si svegliò e cerco di divincolarsi fino a rompere la rete con i suoi taglienti artigli.
Il Minotauro a quel punto gli saltò addosso e gli diede forti zoccolate, ma Teseo riuscì a scansarle dandogli nel frattempo una forte spinta che lo fece caere a terra e sbattere la testa contro il pavimento.
Teseo a qesto punto era pronto con la sua spada a trafiggere il suo torace ma mentre la innalzava vide il viso del grosso mostro trasformarsi in un grazioso e piccolo cucciolo di cane e pian piano anche tutto il suo corpo.
Teseo, stupito da una simile reazione venne a conoscenza dopo che il Minotauro molti anni prima fu vittima di un incantesimo fatto dal crudele re Minosse e che solo il dolore fisico, che fino ad allora non aveva mai provato, poteva sciogliere.
Fu così che il valoroso Teseo s'incamminò sulla strada del ritorno seguito dal suo ormai più fedele, compagno di avventura.

STORIA 2

Teseo andò da suo padre Egeo per chiedergli di partire con un gruppo di amici per salvare Arianna, le sei fanciulle ed i sette giovani rinchiusi nel castello di Minosse, ma il padre cercò di dissuaderlo e gli disse: "Nessuno è mai riuscito ad entrare nel castello di Minosse, ci sono molte trappole che non riuscireste mai a superare".
Ma Teseo, come mai più testardo, non ascoltò e gli rispose: "Voglio rischiare la mia vita per salvare Arianna e gli altri prigionieri rinchiusi nel castello: sono un uomo coraggioso, domani partirò pur senza il tuo aiuto!"
L'indomani, prima che sorgesse il sole, chiamò i suoi più fedeli amici e ne scelse dieci tra i più muscolosi ed astuti. Li attendeva un difficile e lungo viaggio, quindi caricarono il veliero con tante cose da mangiare, sciolsero la vela che il vento gonfiò e partirono carichi di entusiasmo ma anche di paura. Dopo molte ore riuscirono a vedere all'orizzonte un'isola: sicuramente era quella che cercavano. Fermarono così il veliero, buttarono l'ancora a mare e si ritrovarono su un'isola piena di alberi, liane e piante molto particolari.



Decisi e incuriositi si incamminarono. Tagliarono con una falce le erbacce e seguirono pian piano il sentiero. Si ritrovarono, dopo poco che avevano camminato, di fronte ad un castello enorme.
L'impatto con quell'imponente castello li fece rabbrividire: era molto grosso e vecchio.
Avanzarono ma furono frenati da tante trappole: la prima che incontrarono furono delle sabbie mobili dentro le quali due amici non riuscirono ad unscire. Restato in otto, decisero comunque di proseguire.
Dopo poco però calpestarono involontariamente un pulsante nascosto che fece cadere altri tre amici in un sotterraneo pieno di trigri: il loro destino era ormai segnato.
Ormai in pochi, i restanti furono anch'essi perseguitati dalla sfortuna, inciamparono in un filo che fece partire delle lame taglienti talmente veloci che non permise loro di schivare il colpo.
L'unico superstite fu Teseo il quale infuriato e sempre più agguerrito per aver perso tutti i suoi amici riuscì a giungere sul ciglio del portone di ingresso.
La porta subito si aprì e ad attenderlo c'era il famoso Minosse. Il suo aspetto era, proprio come tutti dicevano, orribile e per questo motivo non si faceva mai vedere. Aveva una lunga barba ed un naso molto grosso: era il terrore di tutti i suoi vicini. Trovatosi ormai faccia a faccia Teseo disse a Minosse: "Sono venuto fin qui per liberare i prigionieri e nessuno me lo impedirà"
Ma minosse gli rispose: "Non mi spaventi, anche se sei stato bravo a superare tutte le trappole non riuscirai mai a portare via di qui i miei prigionieri."
Teseo così gli si lanciò contro ed iniziò un duro combbtimento. I due erano decisi a vincere l'uno sull'altro, ma in un attimo Teseo riuscì a prendergli le mai e a legargliele con un filo proprio dietro la sedia del suo enorme trono.
Si girò qualche istante intorno e riuscì a trovare le strette scale che portavano alla torre segreta in cima al castello ed iniziò a salirle.



Si trovò di fronte ad una porta e cercando di aprirla si accorse però che era molto difficile, così decise di provarci con la spada e finalmente ci riuscì.
Aperta la porta trovò Arianna e gli altri prigionieri incatenati ad un palo. Ruppe la catena e velocemente uscirono da quell'oorenda prigione.
Corsero tanto per raggiungere il veliero e non farsi prendere dalle guardie di Minosse. Quando finalmente ci riuscirono salirono sopra e partirono per la strada del ritorno.
Sul veliero ci fu una grande festa, i prigionieri furono liberati: Minosse era stato sconfitto ed Arianna e Teseo decisero di sposarsi.