3d Elementare via Muzio - Milano
27 aprile 2006
Ci incontriamo puntualissimi all' ingresso del Parco di via Suzzani.
Oggi è una bellissima e calda giornata: che differenza con il Parco coperto di neve della scorsa volta!
A scuola avete cercato di rispondere ai quesiti che vi avevo lasciato la scorsa volta.
Prima di tutto avete creato le catene alimentari cercando di collegare "chi mangia cosa":
Guardiamo insieme le relazioni che avete creato, aggiungendo o specificando dove necessario, in modo che in classe possiate completare questo schema.
Poi avete preso ad esempio un animale particolare, scegliendolo tra chi non veniva mangiato da nessuno nella rete precedente, e avete ricreato la sua personale catena alimentare:
Anche in questo caso lo schema è risultato ramificato.
Le conclusioni che traiamo sono diverse:
- le catene alimentari. anche se proviamo a considerarne una sola, sono complesse, e questo ci fa capire come sono delicate, e come, se noi umani interferiamo su qualche tassello della catena, rischiamo di compromettere tutto
- in cima alla catena alimentare ci stanno sempre numericamente meno animali rispetto alla base, per esempio per 50 rane possiamo trovare 2 aironi, massimo 3, non 50
- tartarughe e pesci, messi dall'uomo, sono dei "danneggiatori" della catena elimentare dello stagno, cioè mangiano insetti e girini
Non ci rimane che verificare che animali e piante non presenti la scorsa volta, per i quali avevamo ipotizzato fosse un problema di freddo, oggi ci siano, e che effettivamente dove sono presenti tartarughe e pesci non ci siano girini e insetti, e viceversa: avviciniamoci al laghetto vecchio!
Prima di tutto che cambiamento! Tutto è verde, ci sono le foglie di ninfee, i ranuncoli d'acqua sono fioriti, il laghetto pullula di pesci e sulle foglie di ninfea le tartarughe prendono il sole, mentre qua e là attraversano lo stagno gallinelle e germani.
Sentiamo anche una rana gracidare, ma di girini e larve di insetti nemmeno uno: prendiamo un campione d'acqua, nel quale non osserviamo nulla, per utilizzarlo come confronto con l'acqua dei prossimi laghetti.
Giriamo intorno allo stagno per esploralo bene: su delle foglie troviamo delle chiccioline d'acqua chem se prese in mano, escono dal loro guscio!
Arriviamo sotto gli ontani, che hanno messo le foglie, ma nemmeno da qui riusciamo a vedere qualche girino o piccolo insetto.
Osserviamo anche tante foglie di nocciolo mangiate da qualche bruchino erbivoro.
Finita l'esplorazione facciamo merenda sotto un profumatissimo glicine, e ci dirigiamo verso i laghetti nuovi.
Anche qui la primavera ha cambiato tutto.
Avvicinandoci all'acqua osserviamo delle tartarughe che prendono il sole, ma devono essere poche, perchè nell'acqua osserviamo subito dei girini che nuotano, e poi tanti piccoli insettini: inoltre non vediamo pesci.
Ognuno, con la sua bottiglietta, preleva dei campioni d'acqua per osservarne il contenuto.
Proviamo a confrontarli con quello prelevato in precedenza: che differenza!
Un campione lo osserviamo anche al microscopio:
In una bottiglia invece osserviamo un insetto chiamato, per la sua somiglianza, scorpione d'acqua:
Stando in silenzio ascoltiamo molte rane gracidare nascoste tra le canne: i girini che abbiamo visto invece sono di rospo, un altro anfibio più svincolato dall'acqua, che vive in ambienti ombrosi e umidi del bosco e va nell'acqua solo per deporre le uova e far sviluppare i suoi girini.
Per poter osservare qualche rana ci spostiamo, il più in silenzio possibile, lungo il canale: al nostro passaggio le rane saltano via, e i più veloci di vista riescono a vederle!
Proseguiamo, sempre facendo saltare rane, fino all'utimo laghetto: qui le tartarughe sono sulla riva, ma appena vi avvicinate si tuffano!
Concludiamo dandoci appuntamento per l'anno prossimo: voi a scuola quest'anno completerete i vostri schemi aggiungendo ciò che manca e approfondirete il discorso delle catene alimentari: buon lavoro e arrivederci!