Giovedì 26 novembre 2006 siamo andati al Parco Nord con le maestre
Angela e Sabrina per iniziare una nuova attività collegata agli
argomenti di scienze di quest'anno scolastico e, in particolare, al ciclo
vitale delle piante.
Al Parco ci aspettavano Massimo, che conoscevamo già dalla classe
seconda, e Luca, un volontario del Parco.
Ci hanno distribuito dei vasi contenenti una pianta ciascuno e insieme
a loro siamo andati dietro la cascina, in una zona che non è aperta
al pubblico e che viene chiamata "il boschetto".
Questa zona, che in origine era un frutteto, esisteva prima del Parco
e addirittura prima della seconda Guerra Mondiale durante la quale vi
sono stati dei bombardamenti aerei che hanno creato profonde buche e piccole
collinette di terra.
I contadini, dopo la guerra, hanno riempito le buche per poter coltivare,
ma si possono ancora vedere degli avvallamenti e alcune piante sono cresciute
sulle collinette, così si può capire che sono nate dopo
la guerra.
Abbiamo visto un acero cresciuto sulla terra spostata da una bomba.
Il boschetto è un luogo interessante anche per gli animali perché è riparato. Si possono vedere persino degli uccelli rapaci come l'allocco e il gufo.
L'anno scorso una nevicata ha causato la rottura di molti rami e la caduta di tanti alberi e le Guardie del Parco stanno cercando di sistemare di nuovo questo spazio. Anche noi collaboriamo a questo lavoro.
Dopo aver ripulito il terreno dai rami e dalle foglie che lo ricoprivano,
alcuni compagni hanno aiutato Massimo a stabilire dove dovevano essere
posizionate le buche.
Dovevamo collocare 21 piante in tre file da sette piante ciascuna.
Le file dovevano essere ad almeno un metro di distanza l'una dall'altra.
Ci siamo divisi in coppie o terzetti, poiché le palette non erano sufficienti per tutti e, seguendo le indicazioni di Massimo e Luca, abbiamo scavato il terreno per potervi inserire le piante contenute nei vasi: peri, meli, noccioli, ligustri, aceri campestri e una quercia.
Le istruzioni erano semplici, ma fondamentali per svolgere un lavoro
corretto:
- I buchi dovevano essere abbastanza profondi per contenere comodamente
il "pane di terra" (cioè l'insieme di terra e radici)
tolto dai vasi. Non bisogna mai spingere la pianta per interrarla, perché
soffre.
- La parte del fusto che sporge dal pane di terra si chiama colletto e
doveva restare a livello del terreno. Se la buca è poco profonda
e il colletto sporge, le radici muoiono.
- Dovevamo mettere anche il concime, che puzzava molto, per arricchire
il terreno.
- Abbiamo ricoperto la buca con del terriccio in modo da livellare bene
il terreno.
Alla fine del lavoro Massimo ci ha regalato tre bustine di semi dandoci queste indicazioni:
- Seminare all'aria aperta nel periodo da febbraio a metà marzo
in cassette della frutta riempite con terra fine.
- Mettere della sabbia fine nella bustina e mescolare prima di seminare,
così i semi si dividono meglio.
- Portare le cassette al Parco in primavera durante la nostra seconda
uscita.
- Se troviamo dei semi (anche quelli contenuti nella frutta che mangiamo
in refettorio o a casa) portiamoli al Parco per contribuire al "Salvadanaio
dei semi", una raccolta/ conservazione di semi di vario genere.
Brughillo è un insetto che vive nel Parco.
Stando a contatto con i bambini si è ammalato di brughillite: è
sempre in movimento, super agitato, non riesce a stare fermo un attimo.
Per guarire è costretto a stare fermo per un po' e noi possiamo
aiutarlo a non annoiarsi troppo mandandogli delle cartoline a questo indirizzo:
Brughillo
presso Parco Nord
via Clerici 150 Sesto S. Giovanni 20099 (MI)
oppure portandogli le cartoline durante le uscite didattiche con la classe.
AIUTIAMO BRUGHILLO A NON SENTIRSI SOLO!
SCRIVIAMOGLI TANTE CARTOLINE!!