Si tratta di una serie di brevi racconti più o meno indipendenti,
legati da un filo narrativo che vede Marco Polo raccontare a Kublai Kan -
imperatore dei tartari - di queste strane e meravigliose Città incontrate
durante i suoi viaggi.
Tra i vari brani abbiamo scelto:
Nella vasta e varia opera di Italo Calvino, il romanzo Le
città invisibili si distingue per la lunga gestazione. Interessanti
sono la struttura e la cornice dell'opera: Marco Polo e Kublai Kan nei loro
dialoghi cercano di capire la realtà delle città, l'uno descrivendo
le proprie esperienze in risposta alle domande dell'altro.
Realizzato dalla Banca del Tempo di Guspini, il progetto "Le
città invisibili" ottiene il 1° premio edizione 2000,
per l'iniziativa più significativa delle città sostenibili delle
bambine e dei bambini.
Tradurre in immagini, videoproiezioni, disegni, oggetti, le visioni delle
città di Italo Calvino. Nel 1972 lo scrittore pubblicò un libro
che fu un'operazione intellettuale estremamente audace e, allo stesso tempo,
di forte emotività: erano Le
città invisibili, descrizioni di 55 realtà tra il fantastico
e la proiezione in un futuro immediato narrate da Marco Polo a Kublai Kan.
Nel 1972 l'editore Einaudi stampa un libro di 170 pagine. La copertina,
come consuetudine, è bianca e ha come illustrazione un suggestivo dipinto
di Magritte. Il titolo è "Le
citta invisibili" e a sfogliarlo sembra proprio un libro strano,
anomalo. Eppure l'autore, il nome dell'autore è altisonante: Italo
Calvino.
Abbiamo creato questo ipertesto
partendo dalla lettura delle lezioni americane, che esemplificano le qualità
più importanti della letteratura di questo millennio tratte dalla letteratura
del millennio precedente.
La vita di Italo
Calvino è quella di un uomo che con la sua immaginazione e il suo
lavoro ha voluto contribuire alla autocostruzione continua dell'universo.