Dalle scuole del Parco Nord, dove incontro la classe, ci spostiamo, in una
bella giornata calda e soleggiata, verso lo stagno vecchio dove ci attende
una prima esplorazione.
Appena giunti sul posto notiamo la presenza di alcuni animali: piccioni sulle
rive e pesci nell'acqua, e questo subito esalta i bimbi che difficilmente
riescono a concentrarsi per organizzare l'attività di questa mattina.
Non sarà l'unico ambiente acquatico che visiteremo durante la nostra
uscita, infatti lavoreremo sul confronto tra questo primo stagnetto, più
anzianotto, e su uno più giovane: osserveremo le loro diverse caratteristiche.
Dovremo cercare di capire come nasce, vive e cessa di esistere un'ambiente
di questo tipo.
Dall'esplorazione di questo primo stagno impariamo a conoscere piante tipiche
delle nostre zone, come le ninfee, i giunchi, la menta acquatica, la cannuccia
di palude, ma anche ontani, noccioli, ciliegi e gelsi.
Notiamo che il colore dell'acqua è verdognolo-marroncino, che in
acqua troviamo, come nel bosco, anche rametti secchi e foglie, una specie
di polverina che sembra ricoprire il fondo di colore grigiastro.
Prendiamo inoltre la temperatura di acqua e aria: 17,5 °C la prima e 17,0
°C la seconda.
Durante l'inverno l'acqua rimane più calda dell'aria, mentre durante
il periodo estivo abbiamo il ribaltamento della situazione. Oggi siamo probabilmente
nel periodo di passaggio.
Sempre durante il nostro giro scopriamo che le rive sono popolate dalle
gallinelle d'acqua, che proprio come le galline sono uccelli che più
che volare camminano, le vediamo infatti correre perfino sulle foglie di ninfea
in mezzo allo stagno.
Sulle ninfee troviamo anche diverse tartarughe che comodamente prendono il
primo sole della giornata. Non troviamo invece nessuna rana e nessun rospo,
fatto determinato dalla massiccia presenza di tartarughe.
Notiamo anche che non esistono corsi d'acqua che portano l'acqua o che
l'allontanano, infatti l'acqua degli stagni deriva dalla pioggia.
Conclusa questa prima visita ci portiamo al teatrino sulla montagnetta dove
facciamo una breve merenda.
Facciamo il rapido, consueto, censimento delle merende:
17 bambini hanno portato 17 merende e 18 bibite
Merende
Bibite
4 panini
4 cracker
1 cioccolato
6 brioches - merendine
2 focacce
1 cioccolato
1 succo di frutta
3 the
14 acqua
Finito il momento di ristoro, correndo e rotolando giù per i prati
ondulati, arriviamo un po' accaldati al secondo stagnetto, quello più
giovane.
Il paesaggio che ci si presenta è diverso: non ci sono alberi che crescono
intorno allo specchio d'acqua, la luce colpisce così lo stagno molto
di più di quanto avvenga nel precedente, e questo, insieme alla maggiore
disponibilità di sali minerali presenti ed all'assenza di ninfee fa
riempire l'acqua di moltissime alghe filamentose.
Proviamo a raccoglierne qualcuna e scopriamo un mondo di piccoli animali
che vivono in queste alghe, piccole chioccioline, le Physe, piccoli insetti,
ragnetti che vi camminano sopra, proviamo anche a raccogliere della terra
dal fondo dello stagno, un terra particolare un po' rossastra: argilla.
Ragioniamo sulle condizioni necessarie alla nascita di uno stagno:
una buca
un terreno argilloso impermeabile
un clima piovoso
Destino dello stagno è invece quello di riempirsi poco alla volta
visto che il sedimento (terra e materiale organico) scende sul fondo ed riempie
man mano la buca.
Non troviamo tartarughe e questo permette la presenza di numerose rane e
rospi: impariamo a distinguerne i versi e riusciamo anche a vedere qualche
rana saltare e nascondersi.
Non troviamo neanche gallinelle d'acqua, questo probabilmente per l'assenza
di cannucce e cespugli sulle rive che possono dare riparo a questi timorosi
uccelli.
Purtroppo il tempo a nostra disposizione sta terminando e la strada per
raggiungere il pullman è piuttosto lunga, ci incamminiamo così
per il ritorno.