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le scuole del Comune di Bollate

2a - elementare Montessori - 22 aprile 2004

Dalle scuole del Parco Nord, dove incontro la classe, ci spostiamo, in una bella giornata calda e soleggiata, verso lo stagno vecchio dove ci attende una prima esplorazione.
Appena giunti sul posto notiamo la presenza di alcuni animali: piccioni sulle rive e pesci nell'acqua, e questo subito esalta i bimbi che difficilmente riescono a concentrarsi per organizzare l'attività di questa mattina.
Non sarà l'unico ambiente acquatico che visiteremo durante la nostra uscita, infatti lavoreremo sul confronto tra questo primo stagnetto, più anzianotto, e su uno più giovane: osserveremo le loro diverse caratteristiche.
Dovremo cercare di capire come nasce, vive e cessa di esistere un'ambiente di questo tipo.

Dall'esplorazione di questo primo stagno impariamo a conoscere piante tipiche delle nostre zone, come le ninfee, i giunchi, la menta acquatica, la cannuccia di palude, ma anche ontani, noccioli, ciliegi e gelsi.

Notiamo che il colore dell'acqua è verdognolo-marroncino, che in acqua troviamo, come nel bosco, anche rametti secchi e foglie, una specie di polverina che sembra ricoprire il fondo di colore grigiastro.
Prendiamo inoltre la temperatura di acqua e aria: 17,5 °C la prima e 17,0 °C la seconda.
Durante l'inverno l'acqua rimane più calda dell'aria, mentre durante il periodo estivo abbiamo il ribaltamento della situazione. Oggi siamo probabilmente nel periodo di passaggio.

Sempre durante il nostro giro scopriamo che le rive sono popolate dalle gallinelle d'acqua, che proprio come le galline sono uccelli che più che volare camminano, le vediamo infatti correre perfino sulle foglie di ninfea in mezzo allo stagno.
Sulle ninfee troviamo anche diverse tartarughe che comodamente prendono il primo sole della giornata. Non troviamo invece nessuna rana e nessun rospo, fatto determinato dalla massiccia presenza di tartarughe.

Notiamo anche che non esistono corsi d'acqua che portano l'acqua o che l'allontanano, infatti l'acqua degli stagni deriva dalla pioggia.

Conclusa questa prima visita ci portiamo al teatrino sulla montagnetta dove facciamo una breve merenda.

Facciamo il rapido, consueto, censimento delle merende:
17 bambini hanno portato 17 merende e 18 bibite

Merende

Bibite

 
  • 4 panini
  • 4 cracker
  • 1 cioccolato
  • 6 brioches - merendine
  • 2 focacce
  • 1 cioccolato
  • 1 succo di frutta
  • 3 the
  • 14 acqua

Finito il momento di ristoro, correndo e rotolando giù per i prati ondulati, arriviamo un po' accaldati al secondo stagnetto, quello più giovane.
Il paesaggio che ci si presenta è diverso: non ci sono alberi che crescono intorno allo specchio d'acqua, la luce colpisce così lo stagno molto di più di quanto avvenga nel precedente, e questo, insieme alla maggiore disponibilità di sali minerali presenti ed all'assenza di ninfee fa riempire l'acqua di moltissime alghe filamentose.

Proviamo a raccoglierne qualcuna e scopriamo un mondo di piccoli animali che vivono in queste alghe, piccole chioccioline, le Physe, piccoli insetti, ragnetti che vi camminano sopra, proviamo anche a raccogliere della terra dal fondo dello stagno, un terra particolare un po' rossastra: argilla.

Ragioniamo sulle condizioni necessarie alla nascita di uno stagno:

Destino dello stagno è invece quello di riempirsi poco alla volta visto che il sedimento (terra e materiale organico) scende sul fondo ed riempie man mano la buca.

Non troviamo tartarughe e questo permette la presenza di numerose rane e rospi: impariamo a distinguerne i versi e riusciamo anche a vedere qualche rana saltare e nascondersi.

Non troviamo neanche gallinelle d'acqua, questo probabilmente per l'assenza di cannucce e cespugli sulle rive che possono dare riparo a questi timorosi uccelli.

Purtroppo il tempo a nostra disposizione sta terminando e la strada per raggiungere il pullman è piuttosto lunga, ci incamminiamo così per il ritorno.

Saluto i ragazzi e torno in cascina.