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le scuole del Comune di Cinisello Balsamo

2a - Elementare Costa - 16 ottobre 2003

I bambini della 3a arrivano un po' in ritardo all'appuntmento in cascina. Da qui ci avviamo subito verso l'ingresso del bosco.
Ci fermiamo e iniziamo la mattinata con l'osservazione dei lavori che la classe ha preparato a scuola.
Si tratta di una serie di disegni e di testi aventi come tema "cosa farò da grande e che cosa potrò fare al Parco Nord.

Ecco i testi che i bambini hanno scritto. Clicca sul disegno qui sopra.

Qui di seguito possiamo vedere alcuni disegni su "che cosa potrò fare al Parco Nord":


Clicca sulle piccole immagini per vederne l'ingrandimento

Ecco il cartellone che riassume il rapporto tra Parco, città e bambini:

I bambini, in classe hanno ipotizzato un parco per riposarsi, stare insieme, osservare, curare.
Decidiamo oggi di occuparci del "curare".
Chi e che cosa?
Gli animali - dicono i bambini in prima battuta. Ma anche le piante.

Per fortuna non notiamo presenze animali bisognose del nostro aiuto, per cui ci toccherà rivolgerci alle piante (che sicuramente avranno bisogno delle nostre attenzioni).

Dividiamo la classe in 4 gruppetti che avranno il compito di andare alla ricerca di alberi malati.

Al termine dell'esplorazione andiamo a vedere gli alberi individuati.

Il primo è un sambuco, con pochissime foglie, che i bambini giudicano "caldo" - per cui con la febbre. In effetti la corteccia calda non significa molto, piuttosto la presenza di pochissime foglie è il segno della stagione molto secca appena passata.

Quindi passiamo ad un olmo, anch'esso "caldo", con una corteccia molto rovinata e con tantissimi forellini praticati da insetti. Osserviamo che mancano completamente le foglie: è addirittura morto!

Ora rivolgiamo le nostre attenzioni ad una quercia rossa con dei tagli sulla corteccia: questi tagli sono comunque portatori di piccole sofferenze, per cui non si può parlare di vera malattia.

Infine osserviamo un due aceri con delle grosse ferite sul tronco. Notiamo che queste ferite presentano già un callo di cicatrizzazione, ma diciamo che ci vorranno un po' di anni perchè la pianta possa guarire.

In che modo potremmo aiutare queste piante? Per le ferite si potrebbe riparare la ferita stessa (magari con garze - dicono i bambini), per le altre ricorriamo alle vecchie tradizioni dei nonni contadini: una castagna matta (di ippocastano) vicino per aiutare la guarigione (noi di solito la teniamo in tasca).

A questo punto è ora di merenda; facciamo il rapido, consueto, censimento delle merende:
18 bambini hanno portato 24 merende e 11 bibite

Merende

Bibite

 
  • 3 panini
  • 2 focacce
  • 5 cracker
  • 1 cioccolato
  • 2 patatine
  • 10 brioches - merendine
  • 1 yogurt
  • 6 succhi di frutta
  • 4 the
  • 1 acqua

Camminiamo un po' e ci spostiamo sul viale dei pioppi cipressini dove ci fermiamo e faccio notare ai bambini la presenza di un buco, sul tronco di un pioppo, prodotto dall'azione del picchio rosso intento a cercare il suo cibo preferito: il rodilegno (una farfalla notturna).

Andiamo a cercare altri buchi realizzati dal picchio. Quindi troviamo una strana costruzione bianca appesa ad un pioppo: si tratta di una "trappola" per catturare i rodilegno maschi (che vengono attirati e ingannati da un odore femminile).

Il rodilegno è dannoso al pioppo perchè ne mengia lentamente il suo interno - e quindi lo rende debole. Il picchio, a sua volta mangia il rodilegno - quindi libera il pioppo - ma contemporaneamente fa dei grossi buchi che danneggiano ancora di più il pioppo stesso.

Insomma, capiamo che l'unica cura per il nostro pioppo è proprio la cattura e l'eliminazione del maggior numero possibile di queste farfalle.

Durante la mattinata i bambini raccolgono vari elementi naturali, che vengono riposti all'interno della borsa del Futuro.

castagne matte, un nido caduto, un tronco mangiato dal picchio e dal rodilegno, ...

La mattinata è terminata, ciao a tutti e a presto!