I ragazzi della 1c arrivano addirittura in anticipo rispetto all'orario
previsto per l'incontro; la mattina è freddina, ogni tanto il sole
si fa vedere.
Camminiamo osservando i colori dell'autunno, i cartelli che man mano incontriamo,
le scacchiere, i boschi con le piante segnate in rosso...
Arriviamo finalmente all'ingresso del boschetto GEV. Qui oggi svolgeremo
le nostre attività.
Iniziamo subito facendo una rapida storia del parco Nord - la sua giovinezza,
la sua artificialità - diciamo che sono poche le zone "vecchie"
del parco, e oggi siamo in visita proprio in una di queste zone.
Osserviamo ora i disegni che i ragazzi hanno realizzato in classe: si tratta
di una serie di immagini che rappresentano il parco così come loro
lo vorrebbero. Con più giochi, luoghi per attività sportive,
ma anche con strutture "strane": una sorta di funivia, un canile,
un giardino per le farfalle, un angolo "horror",...
Ecco alcuni disegni.
Clicca sulle piccole immagini per vederne l'ingrandimento
Entriamo nel boschetto, ci fermiamo al suo interno
e subito mandiamo la classe in esplorazione. Ci dividiamo in quattro
gruppi e via, alla scoperta delle cose strane, interessanti.
Al ritorno dall'esplorazione raccogliamo ciò che è emerso:
lo stagno abbandonato - con il muro
i funghi
albero coperto da muschio
la tana
grosse buche
piante rosse
blocchi di cemento
casetta per gli uccelli
sbarra di ferro
albero spezzato
le foglie che si attaccano (parietaria)
ramo spezzato ad arco
tronco di albero a scalini
collina di terra
rami drittissimi
paletti con cartellino sul rospo
piccolo stagno
radici fuori dal terreno
rami in terra
tappeto giallo di foglie
mele selvatiche
alberi in fila
edera
ramo a forma di T
piante rampicanti sul tronco
Avete delle buone e ricche osservazioni.
Ora racconto ai ragazzi la storia di questo luogo particolare - anche perchè
alcune osservazioni effettuate durante l'esplorazione mi danno delle indicazioni
in proposito.
Prima della seconda guerra mondiale, probabilmente il boschetto era asservito
all'aereoporto della Breda.
Quindi si è verificato il bombardamento da parte degli Inglesi e Americani
che ha distrutto un po' tutto (buche di bombe da tutte le parti).
Successivamente la zona è stata probabilmente abbandonata (discarica
e macerie varie). Forse in parte diventò un frutteto (ci sono infatti
delle piante da frutto).
Quindi vi è stata la finale pulizia da parte delle GEV.
Osserviamo sul luogo le buche e le montagnole di terra: queste potrebbero
essere il risultato, appunto, del bombardamento di 60 anni fa.
A questo punto è ora di merenda; facciamo il
rapido, consueto, censimento delle merende:
19 bambini hanno portato 17 merende e 14 bibite
Merende
Bibite
4 cracker
1 biscotti
1 brioches - merendine
1 focacce
6 panini
4 patatine
1 succhi di frutta
7 the
6 acqua
Andiamo ora alla ricerca mirata di due segni di quel tempo: la scala - in
parte coperta - che introduceva alle gallerie di comunicazione tra l'aereoporto
militare di allora e quello presente ancor oggi a Bresso; la presa d'aria
delle gallerie stesse.
Velocemente i ragazzi trovano i due segni. Bravi!
Ora invece è giunto il momento di esplorare stando fermi.
Ci disponiamo tutti in cerchio intorno al bell'esemplare di acero campestre
nato spontaneamente su una delle collinette di cui parlavamo prima. Quindi,
in pochi minuti, cerchiamo di descriverlo, ognuno dal suo diverso punto di
vista.
ci sono dei tronchi molto stretti e lunghi, grandi e piccoli
rami inttrecciati e alti
tanti alberi insieme
buco in un tronco
radici lunghe e grosse, in vista
poche foglie, verdi e gialle, marroni, piccole
in basso è spoglio, in alto ci sono poche foglie
tronco chiuso
tronchi tutti attaccati e intrecciati in basso
tre rami grossi e 13/14 più piccoli
i rami si dividono in rami man mano più piccoli
in cima alla collinetta
rami curvi
il cielo è coperto dai suoi rami
arbusto con tronchi che partono dal basso
alcuni rami sono sporgenti
rami che toccano il cielo
rami storti a forma di arco
corteccia sgretolata in basso
tronco ruvido
tappeto di foglie
alto
basso
Ecco alcuni nome che gli avete dato: Angelo, Pino, Treccio, Maestoso, Bisrami,
Virginia, Cicciottello, Aligi.
Notiamo come solo negli ultimi due casi i c'è una apparente contraddizione:
in effetti la stima dell'altezza è sicuramente soggettiva!