I bambini della 2d arrivano un po' in ritardo rispetto all'orario prestabilito,
per cui ci avviamo subito verso l'ingresso del bosco. Dopo le veloci personali presentazioni introduciamo
l'argomento bosco (visto che oggi siamo qui per visitarlo): qui ci sono alberi
e animali (anche se non sembra...). Gli animali sono evidentemente molto diffidenti
nei nostri confronti (siamo in tanti, molto vivacemente colorati, facciamo
umore e... puzziamo).
Ora vediamo insieme il lavoro che i bambini hanno realizzato a scuola: si
tratta di un cartellone contenente una sorta di "parco per giocare"
con altalene, scivoli, ...
Inoltre sono stati prodotti alcuni testi con le risposte alle domade:
che cosa faccio al Parco Nord?
osservo gli alberi, gioco a "ce l'hai", a "mago libero";
osservo chi gioca a bocce, rincorro gli uccellini, vado in bicicletta
felice
vado in bicicletta, passeggio, osservo gli alberi e vedo se ci sono
dei fiori
vado sul trenino, con mia sorella vado in bicicletta sulle salite,
raccogliamo i fiori, andiamo a vedere i nostri pesciolini che abbiamo
messo nello stagno
vado col monopattino e sui giochi
vado sui pattini, in bicicletta, sui giochi, gioco a pallone, osservo
la natura
osservo la natura, raccolgo i fiori, vado in bicicletta
osservo la natura, con mio fratello gioco a pallone e a nascondino
e vado in bicicletta
osservo gli uccelli e gli alberi e vado in bicicletta; a volte guardo
il nonno che gioca a bocce
vedo tanti fiorellini, osservo la natura e gli uccellini
Bene, ora dobbiamo andare ad esplorare il bosco cercando di individuare
delle strutture naturali che ci permettano di giocare (ovviamente dovremo,
in un certo senso, trasformare il campo loro giochi in un campo giochi naturale).
Poco distante vediamo che in terra c'è un grosso tronco che possiamo
usare come "percorso in equilibrio". Questo sarà utile soprattutto
per imparare a "camminare" nel bosco.
I bambini, uno alla volta, si cimentano in questo percorso (qualcuno riesce
facilmente nell'opera, qualcun'altro si muove più lentamente, con qualche
difficiltà).
Camminiamo un po' nel bosco: troviamo dei grossi pezzi
di corteccia con muschio e piccoli nidi di ragno (che questi animaletti avevano
realizzato per cercare di sopravvivere al freddo inverno). Ne raccogliamo
alcuni pezzi da mettere dentro alla Borsa del Futuro.
Poco lontano osserviamo anche alcuni pezzi di tronco di betulla molto rovinati,
che si sbriciolano facilmente sotto le nostre dita: questo grazie all'opera
dell'umidità, dei funghi, degli insetti, e anche grazie ad un picchio
di cui osserviamo un buco largo alcuni centimetri.
Facciamo ora una breve merenda ed il rapido, consueto,
censimento delle merende:
19 bambini hanno portato 19 merende e 10 bibite (3 bambini non hanno mangiato
niente)
Merende
Bibite
5 cracker
1 frutta
2 tortine
4 brioche
3 cioccolato
3 biscotti
1 panino
1 succhi di frutta
6 the
2 acqua
1 latte
Ci mettiamo di nuovo in cammino, alla ricerca di un'altro gioco e di un
altro pezzo di bosco per giocare.
Ad un certo punto ci fermiamo e ci mettiamo tutti in fila: faremo un percorso
un po' particolare in questo tratto di bosco.
Saliamo su alcuni alberi, passiamo in mezzo a cespugli, camminiamo sui tronchi,...
Insomma ci divertiamo insieme, con un certo impegno.
Al termine di questo percorso spiego ai bambini il senso di ciò che
è stato fatto - oltre all'evidente divertimento.
Con questo particolare camminamento i bambini sono "guariti", nel
senso che un tale movimento ha messo in moto il nostro corpo aiutandolo a
prevenire le tante piccole e grandi malattie di questi tempi e questa stagione
(ovviamente dovremo cercare di fare questa cosa tutti i giorni!).
Un po' come facevano tanti anni fa i nonni dei nonni dei nonni, quando cercavano
di guarire i loro bambini con riti un po' partiolari.
Siamo arrivati quasi al terine della nostra mattinata: è giunto il
momento di tirare le somme di ciò che abbiamo osservato e fatto.
In un piccolo cartellone registriamo le parole più importanti che abbiamo
incontrato durante questa nostra uscita - a partire dalla parola "giocare".
Quindi abbiamo cercato di unirle insieme, una alla volta, con una sorta di
filo rosso: il prodotto finale non riesce però ad includere tutte le
parole - rimango escluse i rumori, le cortecce, e gli alberi morti.
Volete riprovarci a scuola?