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le classi del Comune di Milano

3b - Elementare via Cesari - 17 maggio 2005

Oggi è una giornata strana: un po' di sole, pioggia, nuvole che vanno e vengono.
A scanso di equivoci iniziamo l'incontro con i bambini e le bambine della 3b in classe.

I bambini iniziano a raccontarmi il lavoro svolto: vedo che al muro sono attaccati molti disegni di Stortin - il fico da loro "adottato". In effetti i rami sono tutto fuorchè dritti!

Stortin è un albero di fichi, che abbiamo chiamato così perchè ha i rami storti. Lui ci può raccontare che una volta c'erano dei bambini che rompevano dei rami per prendere dei fichi da tre alberi di fico; lui continuava a lamentarsi, a sgridare i bambini, ma loro continuavano perchè non lo sentivano...

Leggiamo insieme le vari ipotesi che i bambini hanni proposto come attività da svolgersi presso Stortin. Essenzialmente si possono riassumere così:

Tra tutte queste cose la classe ha scelto di lavorare sull'ipotesi di realizzare una pista per le biglie - in effetti oggi ne avete portate molte!
Dobbiamo solo decidere come realizzarla, come progettarla.
Ovviamente solo uscendo e andando a verificare sul terreno potremo avere utili indicazioni.

Prima di uscire leggiamo alcuni testi scritti sui quaderni: soprattutto una simpatica storia di fantasia che vede Stortin dotato di movimento sulle "gambe" nell'impresa di liberare una bimba presa in ostaggio da una banda...

Usciamo.
Raggiungiamo Stortin.

E' un po' diverso dall'ultima volta. Ci sono moltissime foglie, tanti piccoli frutti.

Insieme agli altri fichi e ad altre piante (ciliegio) forma una sorta di cupola con un piccolo spazio all'interno. Qui ci sistemiamo per sviluppare le nostre idee sulla pista per biglie.

Prima osserviamo come i rami posti più a sud siano più carichi di piccoli frutti: in effetti il sole e la sua luce sono fondamentali!

La nostra pista potrebbe sorgere proprio all'interno di questa specie di cupola: lo spazio potrebbe essere sufficente.
Come potremmo realizzarla?

Le idee ci sono: rimane solo il compito di scegliere e cominciare a farne un piccolo progetto.

Ora riprendiamo in mano e parole scritte intorno a Stortin la volta scorsa.
Consegno ad ogni bambino una delle parole (o frasi) e, uno alla volta, le sistemiamo in sequenza fino a formare un testo un minimo sensato.

Innanzi tutto consideriamo che questo teso è, ovviamente, una descrizione di Stortin. Però potrebbe essere anche una storia (o almeno uno spunto per una storia).
Vediamo un po'. Ecco le parole.

Un po' alto - tanti rami - rami appuntiti - rami lunghi - rami combinati insieme - sembra una Y - sembrano in lotta - disordinato - attorcigliato - due buchi a forma di - corna - scarpa - rami strani e storti - magri - fragili e piccoli - zanne di mammouth - unghie di velociraptor - duri - rotti - rami cadenti - rami attaccati.

Ecco la bozza di storia.

Stortin è un albero particolare: tutti i suoi rami sono in continua lotta tra di loro per raccogliere quanta più luce possibile per i propri frutti.
Ma la lotta non è solo interna. Bisogna combattere anche contro chi rompe i rami per raccoglierne i fichi. Per evitare che questo accada sono presenti due buchi a forma di corna sul tronco (messaggio non beneaugurante per chi volesse fare male all'albero - una sorta di trappola).
Riuscirà questo segno misterioso e tenere lontani i cattivi frequentatori del parco ed evitare che Stortin diventi come il mammouth e il velociraptor che sono ormai estinti?
Speriamo di non vedere mai uno "scheletro di Stortin".

La mattinata insieme è terminata. Ci avviamo verso la scuola.

Ciao a tutti e buone vacanze!