Dalla tesi di Valentina Ugo
A seguito della costruzione dell’aiola si è posto
il problema di come indicare il nome e le proprietà delle piante officinali,
problema che rientrava nel contesto generale di come rinnovare la cartellinatura
dell’intero orto.
Da diverso tempo infatti i cartellini si sono rovinati e sono stati di conseguenza rimossi. Quelli che rimangono sono pochi e imprecisi.
Si è pensato quindi di realizzare dei cartellini innanzitutto per l’aiola delle piante officinali per testarne la durata prima di iniziare il mastodontico lavoro di cartellinatura di tutte le specie presenti all’interno dell’orto, senza avere certezza sulla riuscita.
Il primo obiettivo da raggiungere è stato quello di trovare un metodo che fosse economico, in secondo luogo, semplice e rapido da riprodurre in qualsiasi momento per le future introduzioni o riproduzioni e, infine, esteticamente gradevole e discreto.
Ho iniziato una ricerca presso molti rivenditori di accessori da giardinaggio ma i prodotti di prezzo basso non soddisfacevano i requisiti estetici che ci eravamo proposti; inoltre visitando altri orti (l’Orto di Cascina Rosa di Mlano e l’Orto di Toscolano Maderno) ho avuto modo di vedere dei bei cartellini su di un supporto in zinco che per il numero di piante presenti in orto sarebbe stato troppo oneroso e di conseguenza non attuabile.
L’unica possibilità era quella di riuscire ad utilizzare i supporti metallici realizzati per l’inaugurazione dell’Orto nel 2001 ma fissando su di essi un cartellino più duraturo di quelli precedentemente realizzati.
Ho progettato un cartellino cartaceo che pur contenendo i dati essenziali da esporre, nonché il logo dell’orto, riuscisse a misurare 8 cm. X 2,5 cm. questo per non doverlo sovrapporre ad una vite presente sul supporto che avrebbe fatto entrare aria e acqua non essendo perfettamente aderente. In Fig. 9.a ne ho riportato un esempio.
In seguito ho provato a rivestire il cartellino con
diversi tipi di carta trasparenti provandone la resistenza per qualche
tempo, finchè ho ritenuto di usare la carta Digifix opaca perché sembrava
la più resistente.
Ho iniziato quindi a realizzare i soli cartellini dell’aiuola delle piante officinali con il risultato visibile nelle Figure 9.b e 9.c.
I cartellini sono stati tutti inseriti in aiuola nel
mese di agosto 2004 e ad oggi sono quasi tutti in ottimo stato.
Vista dunque la semplice realizzazione che prevede l’uso di un format da compilare e la possibilità di poterli riprodurre con la stampante già in possesso dall’orto, è stato approvato questo metodo.
Il primo lavoro che ho quindi realizzato è stato quello di rifare la numerazione delle aiuole anche per poter bene indicare sulla piantina dell’orto dove fosse localizzata l’aiola delle piante officinali.
Per quanto riguarda la numerazione mi sono attenuta
a quanto si era deciso in concerto con i volontari e il professor
Longo, nonché dei giardinieri, ovvero di indicare oltre al numero anche
la parola “verde” per le aiuole site dalla parte dell’ingresso
e la parola “gialla” per quelle opposte alle prime. In questo modo
si abbassava il numero totale delle aiuole e risultava più semplice
a tutti avere una idea della loro localizzazione.
In Figura 9.e e 9.f si può osservare il risultato e in Figura 9.g il lavoro completo.
In seguito lo stesso metodo è stato utilizzato per
la cartellinatura delle piante facenti capo ad altri progetti dell’orto
quali, la riorganizzazione di due aiole dove un altro tesista, Gabriele
Zoia, ha ricollocato e rinominato le numerose salvie già presenti in
orto e la piantumazione di bulbi inframmezzati a diversi tipi di erbacee
perenni per osservarne la crescita ed un’eventuale naturalizzazione.
Sarà infine un lavoro realizzato dai volontari nel prossimo futuro quello di completare la cartellinatura delle altre piante, erbacee e legnose, dell’orto. Si è così riusciti a fornire un metodo di cartellinatura davvero semplice e abbastanza duraturo che possa essere usato in qualsiasi momento e da tutte le persone che orbitano intorno all’orto.