le domande sul Futuro

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Come sarà il Parco Nord del Futuro?

Io credo che il Parco Nord del Futuro sarà molto affollato, con moltissime persone che, soprattutto nei fine settimana, si recheranno nel nostro parco.
Anche oggi il parco è molto affollato, ma io credo che la quantità di frequentatori del Parco Nord aumenterà molto nel corso degli anni futuri, soprattutto perchè altri spazi di parco verranno creati nei prossimi anni e altre zone di Milano e degli altri paesi vicini avranno la loro "porta nel Parco".
Inoltre miglioreranno sempre di più le comunicazioni verso il Parco Nord e all'interno del parco stesso (metropolitana, parcheggi, piste ciclabili).

Un'altra domanda sorge a questo punto?

Tutto ciò sarà cosa buona?

A voi le risposte (e le altre domande).

Credo che un'altro segno della nostra "indifferenza" - che spesso si trasforma in "arroganza" - sia la mancanza, negli ultimi tempi, di quella tensione verso un futuro migliore possibile che ha caratterizzato gli anni 70. A questo proposito, parlando del parco, vorrei ricordare come, 30 anni fa e più, alcuni politici si misero insieme e, alla faccia delle tendenze speculative fortissime di quegli anni, decisero di "ideare" e creare il Parco Nord. Appunto, qualcuno voleva guardare avanti, verso il futuro, almeno in parte migliore, che abbiamo oggi.

Massimo - Parco Nord Milano

..tutto ciò sarà cosa buona se sapremo usare lo spazio del Parco con rispetto, con quell'atteggiamento educato e attento che dovremmo avere nei riguardi di tutti e di tutto. Sono convinta che il nostro modo di vivere attuale sia troppo spesso arrogante, usiamo le cose e le persone da veri egoisti e quando non ci servono più ce ne liberiamo, lasciando dietro di noi la scia dei "rifiuti", considerati nel senso più ampio del termine. Nel caso del parco, così come di ogni minuscolo spazio verde, dovremmo imparare a riconoscerne il valore morale e materiale, sapere che è una conquista da custodire nel tempo per tutti noi e per le creature che lo abitano, un bene sottratto al cemento, alla speculazione economica che ci vorrebbe per es. forzati dell'acquisto a ogni costo(chi non conosce i centri commerciali alle porte di Milano?) e sempre insoddisfatti di noi stessi!

Anonima dal BLOG teleparconord

Io penso al parco come un grande polmone verde indispensabile per le città: grande fortuna per noi vicini ma da ingigantire mille volte per accogliere tanto di più (ambiente naturale ma anche altro come possibilità sportive come equitazione, pattinaggio: osare di Più...).
Il parco come ambiente per vivere il reale per i nostri bambini, al contatto con gli elementi naturali a portata di mano, ma tanto lontani perchè nessuna amministrazione usa tale risorsa come scuola naturale.

Angela De Palo - insegnante Scuola Materna "Vittorino da Feltre" - Sesto San Giovanni

Credo sia, per il futuro, accontentarsi di avere dei Parchi una ottica miope. Certo meglio che niente, ma mi ricorda tanto l'avere visto il povero e rimbecillito orso bianco allo zoo di Porta Venezia da bambino.
In Lombardia (siamo abbastanza " fortunati") un 18-20% del territorio è "Parco".
Vogliamo porci la domanda: "dove viviamo per il restante 80%? ". Dobbiamo, secondo me, esportare la cura e la cultura dell'ambiente dal "Parco" al condominio, al giardinetto sotto casa, al giardino scolastico, allo spazio verde della fabbrica, al parcheggio metropolitano, ecc.
Questo dovrebbe essere il "New Deal", per gli operatori culturali che credono in un ambiente migliore e più onesto nei confronti di tutti gli organismi viventi.

Alfiero Cefalù - insegnante Scuola Media "Giovanni XXIII" - Senago