1d Media Verga - Milano
l'acero
CURIOSITÀ-USI
L'antico nome latino di acero significa anche duro con allusione al
legno adoperato per fare lance.
È una specie ornamentale utilizzata
nei giardini e nei parchi (sopporta bene le potature). Un tempo veniva
usato per sostenere i filari di vite, specie in Emilia. Il legno era
impiegato per la costruzione di utensili per l'agricoltura e arnesi
da cucina.
Il legno degli aceri, compreso quello campestre, spontaneo in tutta
l'Italia ma dalle foglie autunnali giallo ambra, è adatto alla
fabbricazione degli strumenti musicali: Antonio Stradivari fu il primo
a utilizzarne il legno per la costruzione dei suoi leggendari violini.
L'Acero offre anche dei benefici di tipo medicinale: dalla corteccia
dei rami giovani si ottiene un decotto ricco di sostanze astringenti
(da usare per combattere lievi infezioni intestinali). Contiene tannini
che hanno una funzione rinfrescante su pelli arrossate e delicate.
C'è un interessante cugino dei nostri aceri, che vive prevalentemente
in Nord America, da cui si estrae lo zucchero, proprio come dalle canne
e dalle barbabietole, e soprattutto un dolcissimo sciroppo che è
ingrediente fondamentale delle colazioni del mattino di oltre oceano.
La foglia di questo albero ( Acer saccharum ) è raffigurata sulla
bandiera del Canadà.
LEGGENDE
In autunno le foglie di molti aceri, dall'Acer platanoides all'Acer
rubrum, dall'Acer saccharininum all'Acer palmatum, diventano rosso sangue
dopo essere passate dal giallo all'arancio. Il rosso fece attribuire
a questi alberi un carattere funesto (che reca morte, lutto) ed essi
furono dedicati a Fobos, il dio della Paura figlio di Ares. Per questo
motivo i Greci, come i Romani, all'acero preferivano come pianta ornamentale
il platano le cui foglie non assumevano quel colore funesto.
Nel folclore (insieme delle tradizioni popolari) europeo divenne invece
un albero prezioso per allontanare i pipistrelli che avrebbero avuto
il potere di far abortire le uova delle cicogne appena le toccavano.
Per difendersi le cicogne mettevano nei nidi ramoscelli di acero che
respingevano gli indesiderati ospiti. Anche gli uomini ne posavano qualche
fronda sopra le porte e le finestre delle case per evitare che i pipistrelli
vi penetrassero succhiando, così si credeva, il sangue dei bambini.
Una fiaba ungherese narra che sul terreno dove una principessa era stata
sepolta dal suo assassino nacque un acero che servì a un pastore
per fabbricare un flauto, che cominciò a parlare denunciando
l'autore del delitto.