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Il sambuco

CURIOSITÀ-USI

Il nome che ha conservato l'origine latina, è da attribuire alla "sambuca", strumento musicale che veniva fabbricato con il legno della pianta.
Il suo legno non trova alcun utilizzo pratico.
Al sambuco in passato si attribuivano poteri magici, contro i demoni e le streghe. Al giorno d'oggi una apparente magia consiste nel piantare un sambuco presso le finestre di casa: le mosche ne verranno attratte e non entreranno all'interno.
IN CUCINA: I fiori freschi sono ottimi nelle insalate, nelle frittate e nelle macedonie. Per preparare le frittelle, con uova e farina, si possono usare sia fiori freschi che essiccati. Con le bacche appena raccolte in passato si preparavano delle buone confetture ricche di vitamina C. Le infiorescenze essiccate, messe in infusione nel vino, danno un gradevole gusto di moscato.
BELLEZZA: Per ottenere una maschera tonificante ponete in una ciotola una manciata di fiori freschi di sambuco, una di fiori di tiglio e una di camomilla, coprite il tutto con acqua calda e comprimete i fiori fino a farne una poltiglia che, posta tra due garze, andrà tenuta sul viso per una ventina di minuti.
SALUTE: L'infuso dei fiori è utile per curare il raffreddore, la bronchite.

LEGGENDE

Per i Druidi (sacerdoti Celti) è l'albero magico per eccellenza, perchè fornisce il legno allo zufolo rituale e le bacche alla bevanda sacra. Appeso fuori dalle stalle, protegge tradizionalmente il bestiame, ma tenuto in cucina o bruciato può portare sfortuna.
E' il legno più antico utilizzato per costruire le bacchette magiche, dal quale il sambuco prende anche il nome volgare inglese Lady Elder. Le bacchette magiche di Sambuco possono essere utilizzate per allontanare gli spiriti maligni o qualsiasi pensiero malvagio. I rami di questo arbusto venivano anche utilizzati come flauto e la sua musica aveva lo stesso potere di una bacchetta magica.
Si usava piantarli nelle vicinanze delle case, appunto per allontanare le negatività e gli spiriti maligni, cosa ritenuta efficace anche in paesi come la Russia e la Danimarca.
Non bisognava però bruciarlo, perché si temeva che questo attirasse le forze del male.
Pare che Giuda, dopo aver tradito Gesù, si impiccasse proprio al ramo di un sambuco e le sue bacche, sino a quel momento ottime, si trasformassero in amare e immangiabili.
Nel calendario degli alberi, il sambuco e' posto nel tredicesimo mese lunare e dando vita, così, forse, al timore verso il numero "13".