Le tartarughe



TRACHEMYS SCRIPTA
ELEGANS


SOMMARIO

Queste tartarughe sono originarie delle regioni centro-orientali degli U.S.A. e del Messico.
Abitano ambienti acquatici con abbondanza di vegetazione e prediligono substrati molli.
Le temperature ideali per la loro sopravvivenza vanno dai 25°C ai 29°C.

Generalmente le Trachemys sono attive da marzo/aprile fino ad ottobre; mentre nel periodo invernale entrano in letargo rifugiandosi sotto l’acqua , fango o detriti.
La giornata tipo di una tartaruga comprende le seguenti attività:dormire, mangiare e crogiolarsi al sole.
Quest’ultimo comportamento, attraverso un elaborato processo fisico-chimico, arricchisce di vitamina D l’organismo dell’animale.
Tale sostanza è molto importante per mantenere solida e robusta la corazza che , altrimenti, potrebbe diventare molle ed essere, quindi, soggetta ad infezioni.
Questa attività velocizza il processo digestivo.
La caratteristica più tipica di questo rettile è il guscio rimasto invariato per milioni di anni.
Esso è formato da una parte superiore, il carapace, costituito da circa 50 ossa e da un piastrone inferiore.

La Trachemys scripta elegans presenta una tipica striscia rossa ai due lati della testa e, a volte, una macchia rossa sopra la testa.
I piccoli hanno il carapace e la pelle di colore più vistoso (verde vivo).
Con l’età il colore del guscio cambia; i giovani adulti hanno il verde di base sostituito da giallo o da verde oliva scuro, mentre nei vecchi il colore è più scuro ed uniforme.
Queste tartarughe possono raggiungere i 25- 30 cm di lunghezza e vivere fino a 20-40 anni.
Le loro abitudini alimentari cambiano con l’età.
I giovani nei primi anni di crescita sono principalmente carnivori mentre gli adulti sono per lo più erbivori.
Tale cambiamento avviene nel corso di un’estate.
Si pensa che questa diversità alimentare sia dovuta ad un maggiore bisogno di calcio nei primi anni di vita per rinforzare lo scudo in fase di crescita.
Per questo i giovani si nutrono di animali più ricchi di calcio, mentre nello stadio maturo si prediligono i vegetali più poveri di calcio , ma più facili da avere.
Gli adulti sono carnivori opportunistici, poiché si nutrono di cibo animale ( insetti,lumache,pesci e altri animali malati o morti) quando è facile ottenerlo.


RIPRODUZIONE

Gli individui di sesso maschile, che in questa specie si distinguono per la maggiore lunghezza delle unghie anteriori e per la minore curvatura del carapace, raggiungono la maturità sessuale tra i 2 e i 4 anni di vita; gli individui di sesso femminile, invece, raggiungono la maturità sessuale più tardi tra i 5 e i 7 anni, anche se in cattività possono raggiungerla prematuramente intorno ai 3 anni e mezzo.Prima il sesso è indistinto.
L'accoppiamento, che avviene tra marzo e luglio, è preceduto da un lungo corteggiamento che può durare anche parecchie ore.
Il maschio tende le zampe anteriori e le fa vibrare velocemente verso il volto della femmina.
Poi segue una rumorosa attività durante la quale il maschio può mordere la femmina sul collo per poi accoppiarsi.
Dopo una gestazione di 2 mesi, la femmina depone le uova ( da 2 a 20 circa )solo se trova un luogo adatto dove costruire il nido, altrimenti le trattiene al suo interno.
Il nido viene costruito esclusivamente sulla terraferma e consiste in un’apertura larga 2-3 pollici (1 pollice = 2,54 cm) che si apre su camere larghe 4-5 pollici.
Quando la femmina ha finito di deporre le uova raschia fango e detriti sopra il buco, formando un tappo e lasciando una tasca d’aria sopra le uova.
Non conoscono nessuna forma di cure parentali, per cui lasciano l’incubazione delle uova a madre natura.
Le uova vengono deposte tra giugno e luglio e si schiudono in agosto/settembre.
Hanno forma quasi sferica, sono poco mineralizzate con superficie liscia.
Alla schiusa i piccoli hanno ancora il sacco del tuorlo attaccato, che si staccherà in seguito lasciando una ferita sul piastrone che si rimarginerà da sola.


ALLEVAMENTO

Gli adulti di questa specie vengono prelevati dal loro luogo natio e costretti a deporre le uova.
La nascita dei piccoli avviene in casse incubatrici e vengono tenuti a temperature prossime allo zero, per "conservarli".
Infine vengono inviati ai negozi di tutto il mondo quando hanno ancora pochi mesi d’età.
Durante il trasporto numerosi individui muoiono.
Dal Nord America (in particolare dalle farms della Louisiana e del Mississippi ) giungono in Italia circa un milione di tartarughe l’anno di cui, la stragrande maggioranza, non supera l’anno di allevamento a causa delle scarse informazioni per il loro corretto mantenimento.
Essendo continuamente prelevate dal loro ambiente naturale per alimentare questo commercio, negli U.S.A. queste tartarughe sono state inserite nella lista rossa dell’ IUCN come specie in pericolo.
Dal dicembre ’97 la CEE ha bloccato l’importazione di Trachemys scripta nel nostro continente.


GESTIONE DOMESTICA

Per chi possiede questa tartaruga ecco alcuni consigli per farla vivere in buona salute.

L’acquaterraio:
- acquistare una vasca grande, preferibilmente di vetro, tenendo presente che la profondità dell’acqua deve essere pari a una volta e mezzo la lunghezza della corazza della tartaruga;
- tutti i componenti della vasca (spiaggia, scivolo…) attaccateli con del silicone;
- al di fuori dell’acqua, collegato allo scivolo, è importante sistemare un piano sopra il quale viene messa una lampadina che lo riscalda;
- l'acquario deve avere un riscaldatore d’acqua la cui temperatura va mantenuta costantemente tra i 25-26°C;
- infine mettete un filtro interno per conservare l’acqua tersa e pulita.

Per pulire l’acquaterraio usare solo acqua calda e una spugna abrasiva.
Il filtro va pulito almeno una volta a settimana con un cambio d’acqua parziale 2-3 volte al mese e totale ogni 1-2 mesi.
Se non c’è il filtro l’acqua deve essere cambiata tutti i giorni, ma non deve essere fredda.
I giovani devono essere nutriti ogni giorno con un giorno a settimana di completo digiuno.
Gli adulti vanno alimentati ogni 2-3 giorni.
L’alimentazione di base comprende alborelle a pezzetti, lombrichi, fegato e carne cruda, cibi preparati che si trovano in commercio.
Altri alimenti indicati sono gamberetti crudi e vegetali per gli adulti.
Sono sconsigliati salumi, latticini, pane.
La dieta può essere completata con integratori vitaminici.
Per l’igiene dell’animale è opportuno pulirgli il carapace con uno spazzolino da denti a setole morbide o una spugnetta per togliere eventuali alghe infestanti.


IMPATTO AMBIENTALE

Il commercio di queste tartarughe implica un altro grave problema quello dell’abbandono.
L’abbandono delle Trachemys troppo cresciute avviene in raccolte d’acqua artificiali (vasche, piscine, fontane…), seminaturali (stagni, laghetti,cave) o naturali (fiumi, laghi, fontanili…), causando un "inquinamento faunistico" per un’interazione negativa con la fauna autoctona.
Esse causano problemi per tutta la fauna acquatica: anfibi, pesci, insetti, ma anche alla nostre tartarughe europee, Emys orbicularis e Mauremys leprosa, che non sono abituate a competere con altre tartarughe per il cibo.
La Trachemys è più grande,opportunistica ed aggressiva e si è adattata facilmente ai climi del Sud dell’Europa.
La stragrande maggioranza delle Trachemys abbandonate dopo un periodo di allevamento privilegiato sono incapaci di adattarsi alle difficoltà ambientali e, quindi, sono fortemente soggette ad avitaminosi, parassitosi, infezioni batteriche e virosi.
Sono eccezionali i casi di riproduzione in libertà e spesso le uova sono sterili.
Anche all’estero (Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Svizzera…) esiste il problema Trachemys e addirittura questa tartaruga è considerata come facente parte della fauna locale di paesi come :Hongkong, Singapore, Africa del Sud.
Nella sola Lombardia giungono circa 300.000 Trachemys l’anno.
Il Centro Studi Erpetologici "Emys", dal 1994, e il Centro Di.Fe.Sa., dal 1997, stanno coordinando in Lombardia un progetto integrato (ARCADIA/TRACHEMYS) per la gestione di questa tartaruga.
- Disincentivare l’abbandono con campagne divulgative e apposite normative nazionali;
- Bloccare il commercio di tutte le tartarughe; impegnare le farms americane al rientro degli esemplari adulti abbandonati;
- Programmare il recupero delle Trachemys sparse negli ambienti naturali, individuando punti di raccolta controllata regionali.

E’ importante, a monte di tutto questo, creare una “carta d’identità” delle tartarughe attraverso un loro censimento con marcatura.
La marcatura viene fatta incidendo con un seghetto le piastre marginali dello scudo.


BIBLIOGRAFIA

- Articoli dalla rivista COPEIA
- Articoli da JOURNAL of HERPETOLOGY
- Articoli da varie riviste (Airone, Hsus News, De Rerum Natura, Tempo Medico)
- Atti primo convegno Nazionale sulla Fauna Urbana, Roma 141/144
- Atti del congresso Internazionale dei Cheloni, 298/300
- Articoli vari ricercati in internet


Protagonisti





Progetto





Nozioni





Valutazione





Storia





Dati chimico fisici





Biologia





Microbiologia





Paesaggio